Il sito archeologico di Costigliole sempre più internazionale

7 settembre 2024 | 14:55
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Il sito archeologico di Costigliole sempre più internazionale

“Lo scavo sta acquisendo sempre più curiosità e l’Amministrazione comunale sta lavorando per fare sì che il patrimonio culturale di Costigliole raccolga l’attenzione che merita” le parole dell’assessore alla Cultura Paola Anghilante

Costigliole Saluzzo. “Nel panorama accademico universitario Costigliole sta acquisendo una notevole fama grazie al lavoro del dottor Diego Elia e della dottoressa Valeria Meirano, che integrano nei dossier universitari le sempre nuove scoperte che arrivano dal nostro sito archeologico. I ritrovamenti sono oggetto di approfondimento nei vari convegni transfrontalieri, non ultimo quello di Barcelonette. Lo scavo sta acquisendo sempre più curiosità e l’Amministrazione comunale sta lavorando per fare sì che il patrimonio culturale di Costigliole raccolga l’attenzione che merita”: con queste parole l’assessore alla Cultura Paola Anghilante traccia bilancio al termine del programma di ricerche che hanno interessato il sito archeologico del paese, che in vent’anni ha ospitato oltre 400 gli studenti.

Le campagne archeologiche condotte d Dipartimento di Archeologia dell’Università di Torino, infatti, hanno permesso di accendere un faro sulla villa rustica romana venuta alla luce poco più di 25 anni fa.
Venerdì 30 agosto, nel salone comunale, i ricercatori e docenti Meirano ed Elia, referenti scientifici del progetto, hanno illustrato i risultati dell’ultima campagna di scavi sui reperti e sulle informazioni ricavate nel sito. In questi anni sono stati catalogati oltre 800 frammenti di vetro, più di 600 di bronzo e metallo, migliaia di cocci di argilla e terracotta.

Quella di Costigliole era una cascina di grandi dimensioni, che si estendeva su oltre 5 mila metri quadrati, all’intersezione di due importanti Vie delle Gallie. Fiorì in epoca Augustea e Imperiale e fu distrutta da un incendio nel terzo secolo dopo Cristo. Molti dei ritrovamenti confermano che la “domus” costigliolese era interessata da ampi commerci e scambi: prova ne sono gli oggetti provenienti da tutta Europa e dall’Africa rinvenuti al suo interno.

Un reperto di Costigliole è stato scelto per la copertina del volume che raccoglie i risultati di un progetto archeologico transfrontaliero. Un focus sull’argomento è previsto in un convegno sui bronzi romani in programma in autunno ad Atene. Insomma, Costigliole continua a far parlare di sè anche attraverso la sua storia…