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L’agricoltura grida aiuto: il nodo del lavoro stagionale e il peso del caporalato

26 settembre 2024 | 12:50
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L’agricoltura grida aiuto: il nodo del lavoro stagionale e il peso del caporalato
Lavoratori nei campi

Il settore agricolo della Granda si trova a fronteggiare una grave carenza di manodopera stagionale. Nonostante migliaia di lavoratori stranieri arrivino ogni anno, le procedure burocratiche legate al Decreto Flussi e il fenomeno del caporalato rappresentano un ostacolo significativo per le aziende. Coldiretti Cuneo chiede una riforma urgente del sistema

Nella Granda sono oltre 10.000 i lavoratori assunti ogni anno dalle aziende agricole – dati Coldiretti Cuneo – con una forte rappresentanza di rumeni, albanesi e macedoni, oltre che marocchini, indiani e senegalesi; si tratta soprattutto di lavoro stagionale con picchi di domanda nei periodi estivi della raccolta, che sono garantiti grazie a lavoratori stranieri regolari e perfettamente integrati che si fermano in Italia per qualche mese, tornando anno dopo anno con reciproca soddisfazione.

Sull’argomento è particolarmente critico il Presidente della Coldiretti Cuneo Enrico Nava: «Occorre innanzitutto modificare le attuali regole sul Decreto Flussi che rappresentano uno dei maggiori canali da cui si approvvigiona di manodopera il sistema del caporalato. In tale ottica, è necessario superare il sistema del ‘click day’, ma anche escludere dalla possibilità di presentare domande di ingresso i datori di lavoro che in passato hanno inoltrato le istanze di nullaosta per gli stagionali e poi non hanno assunto il lavoratore».

La sua analisi è particolarmente precisa: «È importante lavorare anche sulla certezza dei tempi, tenendo in considerazione la stagionalità del settore agricolo. Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate. Si richiede che i datori di lavoro agricoli possano usufruire di un sistema più efficiente per incontrare la domanda e l’offerta di lavoro: l’obiettivo è semplificare e rendere più trasparente il processo di assunzione, creando un canale diretto e organizzato tra datori di lavoro e potenziali lavoratori».

«Tra le richieste portate al tavolo di confronto con il Governo – precisa il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcuc’è anche quella di superare le quote per le conversioni da permesso stagionale a tempo determinato o indeterminato, dando ai lavoratori più garanzie e aiutando al tempo stesso le aziende agricole ad avere una forza lavoro più stabile e qualificata. E’ necessario poi premiare le imprese virtuose che si iscrivono alla rete del lavoro agricolo di qualità, che va completata a livello territoriale, dando un ruolo centrale agli Enti bilaterali agricoli, ma anche garantire al lavoratore che denuncia il caporale di sfruttamento un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione».