Un soffio di magia sarda conquista il Premio Città di Cuneo

«A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, “Mezzo giro di velluto” omaggia le atmosfere e i personaggi di “Canne al vento”, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte». E’ questo, sulla quarta di copertina, il succo del romanzo di Mirco Cogotti dal titolo “Mezzo giro di velluto” (Edizioni Effetto) che ha vinto quest’anno la XXVI^ edizione del Premio città di Cuneo per il Primo Romanzo. La proclamazione avverrà come di consueto a novembre, nel corso della manifestazione scrittorincittà.

Nato a Carbonia, Mirco Cogotti ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Sardegna, dove ha iniziato a coltivare la passione per i libri e la scrittura. Viaggiatore compulsivo, come lui stesso si definisce, ha completato i suoi studi in cinema e produzione multimediale tra Italia, Stati Uniti e Francia. Da circa dieci anni risiede a Parigi.

Il concorso ha come finalità quella di far conoscere gli scrittori che esordiscono nella narrativa. Un ristretto gruppo di lettori, che fa capo alla Biblioteca Civica di Cuneo, individua ogni anno tutti i romanzi d’esordio di cui viene a conoscenza, li legge, ne seleziona 25 per gli adulti e 6 per i ragazzi e li propone ai lettori interessati, siano essi raccolti in gruppi organizzati (sia di adulti che scolastici) o singole persone.

I lettori adulti individuano il vincitore e segnalano altri due autori, cui vanno ad aggiungersi una segnalazione che proviene dai comitati di lettura scolastici e una del gemellato Festival du premier roman de Chambéry.

I libri segnalati in questa edizione, che quindi si classificano immediatamente dopo il vincitore, sono: di Manuela FacconVicolo Sant’Andrea 9 (Feltrinelli), romanzo segnalato dal comitato di lettura adulti; di Sara Gambazza, Ci sono mani che odorano di buono (Longanesi), romanzo segnalato dal comitato di lettura adulti; di Veronica Del Vecchio, La ragazza della montagna (Newton Compton), romanzo segnalato dalle scuole; di Marie Rebour, Le bouclier de Marie (Philippe Rey), selezionata dal Festival du premier roman de Chambéry.