Settanta milioni è la cifra record a bando regionale sul sistema neve piemontese

23 ottobre 2024 | 10:00
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Settanta milioni è la cifra record a bando regionale sul sistema neve piemontese
Settanta milioni è la cifra record a bando regionale sul sistema neve piemontese
Settanta milioni è la cifra record a bando regionale sul sistema neve piemontese

Cifra fortemente voluta dell’Assessore regionale Marco Gallo. La soddisfazione del consorzio “Cuneo Neve”

Quasi 70 milioni di euro è la somma senza precedenti per il comparto dello sci invernale del Piemonte stanziata dalla Giunta regionale con il “bando neve”.

«In questi anni abbiamo sostenuto il sistema con risorse importanti sia per quanto riguarda gli investimenti sia per l’innevamento. Con questa nuova dotazione di quasi 70 milioni sosteniamo lo sviluppo, la valorizzazione e la riqualificazione degli sport montani secondo un piano di sostenibilità paesaggistica, ambientale ed energetica – precisa il presidente Alberto Cirio – L’obiettivo è potenziare il patrimonio impiantistico delle aree sciabili e l’offerta turistica sulla base di progetti che sono stati frutto di un elaborato lavoro di confronto con le amministrazioni pubbliche e le associazioni degli esercenti degli impianti a fune. La neve è un patrimonio del nostro Piemonte, così come il turismo che genera e che continua a crescere soprattutto tra gli stranieri».

L’assessore allo Sviluppo della Montagna e al Sistema Neve Marco Gallo aggiunge che «il bando conferma l’attenzione che la Regione da sempre dedica all’industria della neve, una delle voci più importanti della nostra economia. Un’attività che i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio ma che non possiamo permetterci di perdere, poiché rappresenta un capitolo troppo importante per il reddito di molte vallate. Di pari passo si dovrà lavorare a un turismo alpino che nel tempo sappia se non affrancarsi, almeno essere alternativa e complementare al mondo dello sci, come confermano gli investimenti per interventi per il potenziamento del turismo estivo».

Il bando prevede sei diversi tipi di intervento: potenziamento delle piste da sci e degli impianti di innevamento programmato, acquisto di mezzi battipista, installazione di nuovi sistemi di controllo degli accessi, realizzazione di snow park, revisioni generali, dismissione di impianti di risalita non più utilizzati. Una misura, quest’ultima, che per la prima volta consentirà di imprimere una svolta importante nel segno della tutela ambientale in stazioni dove da decenni si segnalano impianti dismessi.

Destinatari delle risorse, che verranno erogate tramite bando, sono le Province, la Città metropolitana di Torino, i Comuni, le Unioni di Comuni e le associazioni tra enti costituite specificatamente per partecipare alla gara. La somma per contributi in conto capitale a fondo perduto sarà destinata per il 95% agli investimenti per lo sci di discesa e per il rimanente 5% allo sci di fondo, tenendo conto del fatturato complessivo delle stazioni sciistiche del Piemonte, che sono oltre 50 con 1,350 chilometri di piste e 14 snowpark.

Tra gli altri, i finanziamenti derivanti dall’Accordo per la coesione serviranno per realizzare l’impianto di skiroll e biathlon a Pragelato (7,5 milioni) e per interventi a Bardonecchia (2,7 milioni), teatro delle gare di sci alpino, snowboard e freestyle delle Universiadi.

Inoltre, 10 milioni andranno a sostegno degli impianti che saranno utilizzati per le Universiadi 2025, che si svolgeranno a Torino e in altre cinque località della provincia dal 13 al 23 gennaio.

Secondo le stime di Anef Torino (Associazione nazionale degli esercenti funiviari) il sistema degli impianti di risalita piemontese genera un ritorno dal valore di un miliardo di euro nell’indotto. Con 3 milioni di giornate di sci ogni anno e 1200 addetti impiegati, il Piemonte si conferma infatti il terzo polo a livello italiano mentre il comprensorio della Via Lattea si è conquistato un posto tra le prime 13 stazioni sciistiche a livello mondiale. Il solo «turismo dello sci» ha un valore che oscilla fra i 260 e i 374 milioni di euro, frutto di una componente di spesa per il pernottamento e di ulteriori 90 milioni derivanti dalle spese varie fatte dai turisti tra noleggio attrezzature, lezioni di sci, bar e ristorazione. E tra gli occupati dell’indotto, accanto a tutto il personale dell’accoglienza invernale, vanno compresi 3.083 maestri di sci iscritti all’Albo.

LA SODDISFAZIONE DI “CUNEO NEVE”

Sul nuovo bando da 70 milioni di euro c’è grande soddisfazione tra gli imprenditori dell’industria della neve cuneese: una cifra particolarmente significativa per il comparto dello sci invernale.

Per giungere alla definizione della misura ha giocato un ruolo importante anche “Cuneo Neve”, marchio di Confindustria Cuneo che comprende 17 stazioni sciistiche della Granda, per un totale di 95 impianti di risalita e 400 chilometri di piste. «Abbiamo dialogato costantemente con la Regione Piemonte, che ringraziamo molto per il nuovo bando, a cui si arriva dopo aver portato avanti con determinazione il percorso avviato nel 2021 – commenta Roberto Gosso, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Cuneo, di cui “Cuneo Neve” fa parte -. Lo stanziamento di quasi 70 milioni di euro, in un momento storico così complesso, conferma la sensibilità della Regione, a partire dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore Marco Gallo, nei confronti dell’industria della neve e delle sue ricadute occupazionali ed economiche su tutto l’indotto».

L’obiettivo del bando è potenziare il patrimonio impiantistico e la produzione di neve tecnica delle aree sciistiche, oltre all’offerta turistica invernale ed estiva, puntando su progetti condivisi. «Il nuovo bando è una leva determinante per gli investimenti nel settore – aggiunge Gosso -. In particolare, verrà sostenuto lo sviluppo di progetti di ammodernamento e potenziamento decisivi per il futuro non solo delle stazioni sciistiche ma di una filiera ampissima. Sostenere l’industria della neve cuneese significa avere a cuore il benessere di intere vallate. “Cuneo Neve” continuerà a fare la  sua parte, dando fin da ora la disponibilità a collaborare con gli enti pubblici per far sì che gli investimenti possano trasformarsi in progetti essenziali per lo sviluppo di tutta la filiera e, quindi, del territorio».