Il Castello degli Acaja ospita una tavola rotonda con Anna Mantini, Alberto Rosselli ed Ernesto Zucconi per celebrare i 70 anni del ritorno di Trieste all’Italia (1954-2024) e confrontarsi sulle cause e le conseguenze di quei fatti
Venerdì 18 ottobre, alle ore 20.45, si terrà a Fossano presso la Sala Barbero del Castello degli Acaja, un convegno dal titolo “1954-2024: Settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia” promosso dal Comitato 10 Febbraio di Cuneo con relatori gli storici Alberto Rosselli ed Ernesto Zucconi. Modera l’incontro Anna Mantini, avvocato e vicepresidente del Comitato 10 Febbraio, l’associazione culturale che prende il nome dal “Giorno del Ricordo dei martiri delle Foibe”.
“Trieste è una città che ha vissuto eventi drammatici sia nella Prima che nella Seconda Guerra mondiale – spiega Mantini nel presentare l’incontro – il 26 ottobre del 2024 si celebra a Trieste e in tutta Italia il definitivo ritorno del capoluogo del Friuli Venezia Giulia alla madrepatria Italia ed anche Fossano vuole ricordare quei fatti che hanno drammaticamente segnato quelle terre per oltre 9 anni”.
Trieste e l’Istria vennero poste sotto l’occupazione militare e suddivise in due zone: zona A, controllata dall’esercito alleato inglese, e una zona B affidata all’esercito jugoslavo di Tito. Fu solo il 10 febbraio del 1947 che venne firmato il trattato di pace di Parigi per istituire il Territorio Libero di Trieste, costituito dal litorale triestino e dalla parte nordoccidentale dell’Istria. Negli anni successivi quelle terre che erano state da sempre un importante polo culturale italiano e mitteleuropeo, videro proseguire proteste e violenti scontri. Una pagina drammatica, e ancora poco conosciuta, dell’Italia orientale che vide definire i propri confini nazionali solo il 10 novembre del 1975 con il trattato di Osimo.
Di questo e molto altro, si parlerà all’incontro di venerdì 18 ottobre realizzato in collaborazione con il Circolo culturale “Il Ragno”, con la compartecipazione del Comune di Fossano e con il patrocinio della Provincia di Cuneo. L’ingresso è libero e la cittadinanza è invitata a partecipare.