Caporalato: una piaga aperta. Yvan Sagnet a Cuneo per parlare di nuove schiavitù

Torna a Cuneo la rassegna “Resistenze di Oggi” con un appuntamento dedicato al dramma del caporalato. Questa sera, 19 ottobre, Yvan Sagnet, fondatore di No Cap, porterà la sua testimonianza sullo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Al termine, l’attivista sarà insignito del Riconoscimento don Aldo Benevelli 2024
Il Centro Culturale “don Aldo Benevelli” di Cuneo riaccende i riflettori su un tema che non può essere ignorato: il caporalato. Questa sera, 19 ottobre, alle ore 21, presso lo Spazio Incontri della Fondazione CRC, si terrà un incontro dal titolo “Caporalato e nuove schiavitù”, con protagonista d’eccezione Yvan Sagnet, fondatore e presidente di No Cap, l’associazione che da anni combatte lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.
La storia di Satnam Singh, il bracciante indiano trovato morto nel Lazio con il braccio amputato, è il simbolo tragico di un fenomeno che affligge il nostro Paese da troppo tempo. Il caporalato non è solo un problema del Sud Italia e non riguarda solo l’agricoltura. È una piaga che si estende a molti settori e che mina i fondamenti stessi della nostra società.
Yvan Sagnet, con la sua esperienza e la sua determinazione, ci aiuterà a comprendere le dinamiche di questo fenomeno e a riflettere sulle possibili soluzioni. La sua presenza a Cuneo è un’occasione unica per confrontarsi su un tema così delicato e per costruire insieme un futuro più giusto ed equo.
Al termine della serata a Yvan Sagnet sarà consegnato il Riconoscimento don Aldo Benevelli 2024“Per aver condiviso, amato, sostenuto il sogno di oppressi e sfruttati”.