Cogefa: il TAR accoglie il ricorso e sospende l’interdittiva, salvando i cantieri
Il TAR ha accolto la richiesta presentata da Cogefa Spa, sospendendo temporaneamente gli effetti del provvedimento emesso dalla Prefettura di Torino. Le motivazioni: anzianità dei fatti contestati e ripercussioni che una sospensione immediata avrebbe avuto sui lavori in corso
Come avevamo dato conto nei giorni scorsi, la società Cogefa Spa, capofila del Consorzio Edilmaco, era stata oggetto di un provvedimento interdittivo da parte della Prefettura di Torino. I legali della società avevano immediatamente annunciato di voler presentare ricorso contro la misura cautelare prefettizia: “Cogefa Spa,nel ribadire l’impegno a proseguire con la massima trasparenza e collaborazione nei confronti delle Autorità competenti, assicura di aver già avviato tutte le azioni necessarie per impugnare il provvedimento emesso dalla Prefettura presso il Tribunale Amministrativo Regionale, al fine di difendere con fermezza il proprio operato, la propria reputazione e il futuro dei propri dipendenti e collaboratori, nonché di garantire la piena continuità delle attività aziendali e la corretta esecuzione delle commesse in corso”.
Ieri il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha accolto la richiesta cautelare presentata dalla società Cogefa, sospendendo temporaneamente il provvedimento antimafia emesso dalla Prefettura di Torino.
La decisione si basa su diversi fattori. In primo luogo le accuse mosse alla società riguardano eventi risalenti a molti anni fa, coinvolgendo anche persone decedute o non più legate all’azienda. Inoltre, la società svolge un ruolo cruciale nell’ambito dei lavori pubblici, gestendo importanti cantieri stradali. Una sospensione immediata delle sue attività – secondo la Corte – causerebbe gravi danni economici e sociali, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro.
Il Tribunale ha ritenuto opportuno che la vicenda venga esaminata più a fondo, in sede di giudizio collegiale, prima di prendere una decisione definitiva sulla fondatezza delle accuse, ma intanto ha stabilito che, in attesa di questa valutazione più approfondita, è nell’interesse pubblico consentire alla società di continuare le proprie attività.
Come si ricorderà, all’indomani della diffusione della notizia, la Regione Piemonte aveva annunciato che i lavori del cantiere del Tenda potevano comunque proseguire perché la misura cautelare non toccava il Consorzio Edilmaco ma esclusivamente la Cogefa Spa.