Condannata in appello l’infermiera per l’incidente mortale a San Rocco Castagnaretta

La Corte d’Appello di Torino ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale di Cuneo, condannando l’infermiera alla guida dell’auto che travolse e uccise il 17enne Francesco Scarmato a San Rocco Castagnaretta. La velocità eccessiva è stata ritenuta determinante per la tragedia, avvenuta in un incrocio già teatro di numerosi incidenti.
L’infermiera inizialmente assolta dal Tribunale di Cuneo è stata condannata dalla Corte d’Appello di Torino per l’omicidio stradale di Francesco Scarmato, il 17enne cuneese travolto dalla sua auto la notte dell’11 luglio 2019 a San Rocco Castagnaretta.
La sentenza di primo grado, che aveva suscitato sdegno e proteste da parte dei familiari e amici della vittima, è stata ribaltata. I giudici della Corte d’Appello del Capoluogo regionale lo scorso venerdì 18 ottobre hanno condannato C.M., infermiera residente a Borgo San Dalmazzo, per l’omicidio stradale del giovane, comminando una pena di dieci mesi di reclusione, cui si aggiungono la sospensione della patente di guida e il risarcimento dei danni in sede civile per la famiglia della vittima e per l’altro ragazzo investito.
I giudici torinesi hanno ritenuto che la donna alla guida non abbia fatto tutto il possibile per evitare l’impatto, sottolineando come la velocità eccessiva sia stata un fattore determinante.
L’incidente è accaduto in un incrocio noto per la sua pericolosità, dove si erano già verificati numerosi altri sinistri. Nonostante le diverse perizie, è emerso che l’auto procedeva a una velocità superiore al limite consentito, rendendo impossibile evitare l’impatto con la bicicletta su cui viaggiavano Francesco e l’amico.