Demonte: semaforo tarato, posti auto rimossi, ma la variante? In ritardo da 22 anni

Nella riunione di lunedì scorso con i commercianti della via centrale, si sono prese alcune decisioni come quella di togliere alcuni parcheggi per rendere più fluida la circolazione, lasciando due posti auto per il carico e scarico. E poi si chiederà ai tecnici di tarare meglio i tempi del semaforo. Il sindaco Bernardi ha rimarcato l’importanza della circonvallazione
Torniamo ancora una volta sulla questione della viabilità a Demonte. Come Cuneo24 ha preannunciato, lunedì scorso si è tenuta la riunione con i commercianti di via Martiri e Caduti per la Libertà. Una delle decisioni più discusse è stata la rimozione di cinque posti auto nella via centrale per agevolare il flusso dei veicoli e rendere più sicuro il transito. Per venire incontro alle esigenze dei commercianti, il Comune ha previsto di lasciare un posto auto riservato al carico e scarico delle merci, a cui se ne aggiungerà un altro nei prossimi giorni. L’Amministrazione comunale si concentra anche sul miglioramento del funzionamento del semaforo installato lo scorso agosto: si sta lavorando per ottimizzare la sua taratura e renderlo più efficace nel regolare il traffico dei mezzi pesanti.
Tuttavia, la soluzione più ambiziosa per risolvere definitivamente il problema della viabilità a Demonte rimane la realizzazione della circonvallazione. Il sindaco Adriano Bernardi ha sottolineato l’importanza di questa opera, ma ha anche evidenziato le difficoltà burocratiche che ne stanno ritardando l’avvio.
Purtroppo l’opera è bloccata da un intricato gioco di pareri contrastanti. Per risolverli, è stato nominato commissario straordinario a metà marzo l’ingegnere dell’Anas Luca Bernardini, che però sembra non si sia mai visto in paese. A maggio, nel convegno di Fossano, aveva annunciato l’ambizioso obiettivo di indire la gara d’appalto entro la fine del 2024, ma a oggi la situazione rimane bloccata a Roma a causa di un braccio di ferro tra tre ministeri.
Secondo quanto è dato sapere, i ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti hanno espresso il loro parere favorevole, ma il Ministero della Cultura si oppone alla realizzazione della galleria del Podio, temendo che possa danneggiare i resti dell’antico forte della Consolata, anche se lo scavo passerebbe a molti metri di profondità.
Sul sito otipiemonte.it si parla di copertura finanziaria completa al 100% (50 milioni di euro) e di inizio lavori nel 2024 e ultimazione opera nel 2027. Si dice anche che “L’intero importo è stato finanziato dal Contratto di Programma Mit-Anas 2016–2020”. E alla voce “Rispetto dei Tempi” qualche ligio e preciso funzionario ha inserito un quasi dispiaciuto “in ritardo”.
Ancora dal sito: “Il progetto attuale, il quinto dal 2002 ad oggi, prevede la realizzazione di una nuova strada di 2,72 km, su un’unica carreggiata, a due corsie con una galleria di 638 metri e un viadotto sul Rio Cant prima di giungere alla SS21. Il percorso parte a circa 1 km a monte dell’abitato di Demonte in una nuova rotatoria da realizzarsi vicino alla Centrale Enel in località Bagnulin, per poi passare su un viadotto di 324 metri fino ad arrivare al Rio Cant. Superato il Rio, attraverso la realizzazione di un secondo viadotto di 135 metri, si entra in una galleria di 638 metri (realizzata a 75 metri sotto la collina dove si trovano i ruderi del Forte della Consolata) superando il colle in località Podio e arrivando, con un tratto di strada rialzato di circa 2 metri, fino alla nuova rotatoria che verrà collocata a valle di Demonte”.
Quindi, ricapitolando: 22 anni, cinque progetti per una variante di due chilometri e 700 metri ad unica corsia per senso di marcia e non si vede non solo la fine del tunnel, ma neppure l’inizio. Difficile capire il perché.