“Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole”: a Saluzzo la carriera di un grande testimone del Novecento
A poco meno di un anno dalla scomparsa un omaggio al grande autore dal particolare valore retrospettivo e storico che riunisce i suoi più celebri capolavori in bianco e nero insieme a una serie di meno note, ma altrettanto mirabili, fotografie a colori
A poco meno di un anno dalla scomparsa di quello che è stato uno dei massimi esponenti della fotografia del Novecento, la mostra “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole” alla Castiglia di Saluzzo propone dal 19 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025 un omaggio al grande autore dal particolare valore retrospettivo e storico che riunisce i suoi più celebri capolavori in bianco e nero insieme a una serie di meno note, ma altrettanto mirabili, fotografie a colori.
Nei mesi successivi alla morte del novantacinquenne Erwitt, nel novembre 2023, la curatrice Biba Giacchetti, che ne è stata collaboratrice nonché amica, ha dato vita a questo progetto espositivo originale per offrire al pubblico una “summa” dell’arte del maestro, in cui alle icone, amatissime, si affiancano opere che raramente sono state esposte, restituendo la complessità della sua intera produzione artistica. Una selezione di circa cento immagini, suddivise in sette sezioni, che ripercorrono l’intera carriera dell’autore franco-americano e da cui emerge un intenso spaccato della storia e del costume del XX secolo, documentato da Erwitt con la sua tipica ironia, pervasa da una vena surreale e romantica.
In mostra, dai celebri ritratti di Marilyn Monroe, Che Guevara, Jack Kerouac, Marlene Dietrich, alle fotografie che testimoniano alcuni dei momenti più emblematici della storia secolo scorso: il diverbio tra Richard Nixon e Nikita Chruščëv, il funerale di John Fitzgerald Kennedy, la sfida fra i pugili Joe Frazier e Muhammad Alì. E ancora, gli scatti più apprezzati dal pubblico per la loro forza poetica, come il California Kiss, o quelli più intimi e privati, come il ritratto della sua primogenita neonata, distesa sul letto, con la madre che la osserva. A concludere la visita, una sezione dedicata agli ineffabili cani, metafore antropomorfe della condizione umana.
Percorrendo le sale ci si alterna fra leggerezza e profondità, immergendosi in una sequenza di immagini da cui emerge il racconto della vita e delle miserie che la scandiscono, fra piccoli gesti quotidiani e grandi avvenimenti, lungo un viaggio che induce il pubblico a sorridere e a dialogare con lo sguardo che Erwitt ha posato sul mondo: uno sguardo, venato di empatia, talvolta surreale e ambiguo ma che ha saputo comunicare, con “tocco magico”, il linguaggio dei sentimenti universali.
“Elliott Erwitt è stato il mio maestro, un punto di riferimento nella mia vita personale e professionale per oltre 25 anni. Le immagini esposte sono quelle che lui amava di più: nel corso del tempo le abbiamo selezionate insieme rendendo vivo lo spirito di questa mostra che, di fatto, è un omaggio alla sua filosofia di vita e al suo modo di intendere la fotografia” spiega la curatrice Biba Giacchetti.
Ad affidarle la realizzazione della mostra “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole” e a curarne l’organizzazione sono stati il Comune di Saluzzo e la Fondazione Artea, in collaborazione Fondazione Amleto Bertoni, Terres Monviso, Orion57, e grazie al contributo di Fondazione CRC, Fondazione CRT, ATL del Cuneese, oltre al patrocinio della Provincia di Cuneo.
La Castiglia di Saluzzo (piazza Castello, 1) accoglierà i visitatori di “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole” dal 19 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025 con orario: venerdìdalle ore 15 alle 19, sabato, domenica e festividalle ore 10 alle 19. I biglietti sono acquistabili in prevendita su ticket.it o presso la biglietteria dello spazio museale: intero 12 euro, ridotto 9 euro. Previste tariffe agevolate per gruppi e scuole. Sono previste, inoltre, proposte didattiche per le scuole di ogni ordine e grado. Per info e prenotazioni: musakids@itur.it.
Ingresso ridotto, inoltre, per chi esibisce il biglietto della mostra “Robert Doisneau. Trame di vita”, in corso dal 18 ottobre al 23 febbraio al Filatoio di Caraglio (Cn) e curata da Gabriel Bauret, realizzata sempre dalla Fondazione Artea ma in questo caso insieme alla Regione Piemonte e in collaborazione con l’Atelier Robert Doisneau, il Comune di Caraglio e Alliance Française di Cuneo, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT e il patrocinio della Provincia di Cuneo.
Per ulteriori informazioni: www.visitsaluzzo.it | www.fondazioneartea.org