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Il Santa Croce di Cuneo al top nella gestione dell’infarto miocardico

30 ottobre 2024 | 08:35
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Il Santa Croce di Cuneo al top nella gestione dell’infarto miocardico
Roberta Rossini e Giorgio Baralis
Il Santa Croce di Cuneo al top nella gestione dell’infarto miocardico
Il Santa Croce di Cuneo al top nella gestione dell’infarto miocardico

L’Azienda Ospedaliera di Cuneo consegue la più alta performance di miglioramento clinico-organizzativo nella gestione dello STEMI, che rappresenta il quadro di infarto più grave; è causato da ischemia miocardica acuta, associata a necrosi a tutto spessore del miocardio, con innalzamento significativo degli indici di necrosi

Il direttore della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle è a Washington insieme al collega Giorgio Baralis, responsabile dell’Emodinamica. Si trovano al TCT, il congresso mondiale di cardiologia interventistica, dove, il 30 ottobre, la dottoressa RobertaRossini sarà impegnata in una moderazione. 

Intanto di ieri l’anticipazione che è anche una notizia confortante da Agenas, in tema di Piano Nazionale Esiti. L’Azienda Ospedaliera di Cuneo consegue la più alta performance di miglioramento clinico-organizzativo nella gestione dello STEMI, che rappresenta il quadro di infarto più grave; è causato da ischemia miocardica acuta, associata a necrosi a tutto spessore del miocardio, con innalzamento significativo degli indici di necrosi.

Livio Tranchida, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, commenta soddisfatto: “Ancora una volta la nostra Azienda, nel momento in cui è rappresentata nell’ambito di un congresso a livello internazionale, nella fattispecie al più prestigioso simposio di cardiologia interventistica, riceve un riconoscimento di eccellenza per il livello di miglioramento della performance clinico-organizzativa nella gestione della più grave forma di infarto miocardico acuto. Una notizia importante che premia l’impegno dei nostri professionisti per garantire i massimi livelli di qualità e sicurezza nelle cure. Il mio plauso va a tutta l’équipe della Cardiologia.”

Questo risultato è frutto dell’introduzione di nuovi modelli clinico-organizzativi, che hanno interessato anche altre specialità e percorsi e che si potranno approfondire nei prossimi giorni.