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“La maggioranza ha perso l’anima: a Cuneo nuove alleanze alle prossime comunali”

22 ottobre 2024 | 12:32
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“La maggioranza ha perso l’anima: a Cuneo nuove alleanze alle prossime comunali”
“La maggioranza ha perso l’anima: a Cuneo nuove alleanze alle prossime comunali”
“La maggioranza ha perso l’anima: a Cuneo nuove alleanze alle prossime comunali”

In una lunga chiacchierata gli Indipendenti Giancarlo Boselli e Paolo Armellini esprimono un giudizio fortemente critico sull’operato della sindaca e della giunta prevedendo un totale rimescolamento delle forze in campo nella prossima tornata elettorale

Un totale rimescolamento tra le attuali forze di maggioranza e di opposizione che porterà alla costruzione di nuove alleanze che si contenderanno la guida della città di Cuneo alle prossime elezioni comunali. E’ quanto vaticinato dal leader degli Indipendenti Giancarlo Boselli durante l’incontro tenutosi ieri (lunedì 21 ottobre) nella sede di via Meucci nel quale l’ex vicesindaco di Cuneo è stato intervistato, insieme al collega Paolo Armellini, dal giornalista Rocco Olita.

“Anche se la sindaca Manssero dovesse riuscire ad arrivare a fine mandato ci troviamo di fronte alla chiusura di un ciclo, come testimoniano le forti tensioni all’interno della maggioranza che continuano a crescere – ha detto Boselli. – Centro per Cuneo è ormai dichiaratamente schierato con il centrodestra, creando grosso imbarazzo a sindaca e PD, e se dovesse togliere il proprio appoggio, con i suoi 7 consiglieri, potrebbe causare una crisi immediata. E le tensioni nascono proprio dal fatto che i problemi più grandi alla sindaca li ha creati proiprio Centro per Cuneo. La politica a tutti i livelli è in grave difficoltà per la sua incapacità di dare risposte alle tragedie del momento. Anche per questo occorrono nuove visioni, nuove alleanze e nuovi programmi per il governo di Cuneo e a tale riguardo nei prossimi mesi programmeremo incontri in tutte le frazioni e in tutti i quartieri cittadini. Noi al primo turno saremo in campo con la nostra lista e la nostra candidatura, ma ci confronteremo con le altre forze politiche della città per verificare eventuali convergenze sulle grandi questioni”.

Ma l’incontro, durato una novantina di minuti ed al quale hanno presenziato anche la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra Possibile Giulia Marro e il capo politico di Cuneo Civica Marco Bertone, è stato utile anche a tracciare un bilancio dei primi due anni di attività consiliare degli Indipendenti che hanno portato alla presentazione di 105 tra interrogazioni e interpellanze. “Un dato numerico importante – ha spiegato Armellini –  ma non esaustivo perchè oltre a quanto da noi presentato, siamo anche intervenuti su ogni interpellanza e ordine del giorno presentati da altri consiglieri sempre proponendo un contributo con approccio collaborativo e propositivo, ma nulla è stato accolto ed è un vero peccato perchè nessuno ha il monopolio delle buone idee”.

Il numero 2 degli Indipendenti si è poi soffermato sulla gestione del patrimonio pubblico della giunta Manassero: “Eredità Ferrero, Tettoia Vinay, Caserma Cantore, Palazzo Chiodo, Villa Invernizzi: se mettiamo uno sull’altro questi esempi di non buona gestione del patrimonio pubblico arriviamo a qualche milione di euro di mancati introiti che per una città come Cuneo significano tantissimo. Noi come rappresentanti dei cittadini non possiamo limitarci a fare il buon padre di famiglia: abbiamo la responsabilità della gestione dei soldi pubblici e dunque dei cittadini. Emblematico il lascito al Comune del dentista Giulio Ferrero del valore di circa 10-11 milioni tra beni mobili e immobili. Senza essere degli Sherlock Holmes, abbiamo scoperto che nel palazzo di corso Dante 20, 5 alloggi su 11 sono sfitti da anni e che il ricavato degli affitti è stato gestito in bilancio comunale come entrata corrente, anzichè collocarlo in un fondo  attraverso il quale gestire meglio questa risorsa magari dedicando il 20% dell’introito alla manutenzione dell’immobile e il resto alla cultura, ambito particolarmente caro al dottor Ferrero. Ma il vero scandalo è successo un anno fa quando è stato presentato il progetto di alienazione dell’intero palazzo: 1850 mq in corso Dante a 2 milioni di euro, almeno 1 milione in meno del valore effettivo, oltre al fatto che non accettiamo in sè il fatto dell’alienazione”.

Non poteva mancare il passaggio su piazza Europa. “E’ singolare – ha detto Armellini – che la riqualificazione per una piazza Europa più verde parta dall’abbattimento dei cedri. Alberi che io definisco adolescenti perchè hanno solo 70 dei 500 anni che possono vivere, che sono molto belli da vedere e che non hanno patologie, secondo la recente ispezione fatta dall’amministrazione comunale. E allora perchè buttarli giù? A questa domanda bisogna rispondere in maniera chiara. Contro il riscaldamento globale creare una sorta di bosco con i cedri è una delle cose piu sagge che si possa fare: dieci cedri non salveranno il mondo, ma sono simbolo e icona di una nuova progettazione urbanistica cittadina”.

Il capogruppo Boselli ha invece raccontato il tipo di opposizione fatta sino ad ora: “Molto dura, ma di stile anglosassone, non in termini di signorilità ma di concretezza ed efficienza. Su 105 interrogazioni e interpellanze una decina su questioni molto scottanti e su vicende che hanno anche assunto in alcuni casi caratteristiche di scandalo: qui abbiamo chiesto le carte, non limitandoci a sottolineare ciò che ci era sembrato di intuire indagando. Sulle questioni più importanti e più grandi per la città abbiamo voluto fin da subito anche dire cosa faremmo noi se fossimo al governo della città”.

Sul giudizio complessivo dell’operato di sindaca e giunta, Boselli non ha dubbi: “fortemente critico perchè ha perso l’anima e le peculiarità di una storia lunga iniziata nel 2000, di cui ho fatto parte anche io. Ma la prima e più grave questione è quella di non essere più, da ormai molto tempo, all’altezza di rivestire il ruolo di capoluogo di provincia e, in tal senso, la questione biodigestore di Borgo San Dalmazzo ne è esempio eclatante. Per non parlare del ruolo debole nel controllo delle partecipate dove ci si limita ad eleggere i rappresentanti nei consigli di amministrazione e finisce lì e della Fondazione CRC dove è stato un gravissimo errore candidare Federico Borgna che si sapeva essere personaggio non gradito”.

Negativo anche il parere sulla gestione della “questione nuovo ospedale. “Dopo cinque anni di promesse, siamo al punto zero – ha detto Boselli. – Noi ribadiamo che gli ospedali, in base agli studi piu importanti dei maggiori urbanisti, devono essere dentro la città e vivere con il resto della città. Visto che abbiamo l’ospedale sull’altipiano, vicino alla stazione ferroviaria e dei bus, perchè spostarlo? Siamo convinti non sia troppo tardi per riaprire questa discussione. L’ospedale è la più grande azienda della città con 3500 persone che ci lavorano e toglierlo da qui significa distruggere il quartiere, il suo commercio, il suo artigianato, le sue attività alberghiere e di ristorazione. In una situazione in cui già ci sono già molte difficoltà, spostare l’ospedale è una scelta gravissima. L’ospedale deve invece rimanere qui perchè immaginiamo un grande rilancio di queste zone con un’azione di rigenerazione urbana che preveda anche la ristrutturazione dell’ex teatro Gil e dello stadio Fratelli Paschiero”.

Infine la questione vita e sicurezza nel cosiddetto quadrilatero, quasi una delle ragioni fondanti della stessa nascita degli Indipendenti. “Come detto, è fondamentale la rigenerazione del quartiere, ma va fatta con criterio e non con progetti come il Boa costato 450 mila euro e che non è servito a nulla. La polizia locale deve iniziare a lavorare anche di notte come fanno Carabinieri e Polizia per poter dare vita a pattuglie miste. Inoltre occorre utilizzare meglio le 700 telecamere presenti in città: nelle zone a rischio si deve passare da sorveglianza passiva a sorveglianza attiva. Più in generale, come richiediamo da tempo, occorre rivedere il Piano Regolatore del 2008 nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale: le città devono avere più verde con la rigenerazione dei fabbricati esistenti, e senza il consumo di ulteriore suolo”.