M5S contro legge Varchi, che “criminalizza gestazione per altri”
I dati parlano di meno di 3 famiglie che usufruiscono annualmente nel cuneese della tecnica, oggetto di un odg consigliare prima presentato e poi ritirato dalla maggioranza Manassero a Cuneo nel maggio 2023
Il 16 ottobre scorso il Senato ha approvato definitivamente la legge “Varchi”, che ha definito come reato universale la gestazione per altri, volgarmente detta “utero in affitto”, con la posizione contraria delle forze di opposizione che vedono la scelta come ideologica ed in contrasto con il principio di uguaglianza dettato dalla Carta Costituzionale.
I numeri di Istat parlano di poco meno di venti coppie all’anno in Piemonte che affronterebbero tale percorso all’estero, dato il divieto vigente da oramai vent’anni rispetto alla pratica di tale tecnica sul suolo italiano, di cui, fatte le debite proporzioni, 2-3 in provincia di Cuneo.
L’argomento vede a Cuneo un precedente politico che all’epoca – maggio 2023 – fece discutere: il deposito di una mozione critica sulla gestazione per altri, da parte dei gruppi di maggioranza consiliare della città capoluogo, e un successivo ritiro della stessa, anche a seguito dei rilievi sollevati da +Europa Cuneo e dall’Associazione Radicale “Donadei“.
Molto più recentemente, sabato 26 ottobre 2024 alcune associazioni hanno organizzato una manifestazione a Torino contro la legge approvata in Senato.
In piazza, tra gli altri, anche il Movimento 5 Stelle, con la Senatrice Elisa Pirro, la capogruppo regionale Sarah Di Sabato, Andrea Russi, capogruppo torinese a Palazzo di cittá e Dino Lombardi, consigliere comunale a Beinasco, che dichiarano: “Siamo scesi in piazza, al presidio organizzato da Famiglie Arcobaleno, per chiedere un dietrofront al Governo Meloni sulla legge Varchi.
Una norma – voluta da Fratelli d’Italia – che criminalizza la gestazione per altri, anche compiuta come gesto solidale, classificandola come “reato universale”, alla stregua dei reati di tortura, schiavitù e genocidio, dei crimini di guerra e contro l’umanità.
Un abominio normativo che punta a colpire e discriminare le coppie omosessuali che non hanno la benché minima colpa se non quella di aver voluto costruire una famiglia.
La legge è stata approvata in via definitiva dal Senato lo scorso 16 ottobre. Proprio in quella sede abbiamo evidenziato l’insensatezza e l’incoerenza di una norma di questo tipo, una norma che fa a pugni con la logica.
Mentre in Italia è possibile donare un rene ad un parente o ad un familiare che ne ha bisogno, una donna non può portare avanti una gravidanza a titolo gratuito per una persona cara che non può avere figli.
Un completo paradosso.
Che si metta una mano sulla coscienza chi ha voluto, scritto e approvato una legge del genere! Una legge da Medioevo.”