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“Noi imponiamo a stati membri di ridurre il precariato, ma le modalità le decidono loro”

1 ottobre 2024 | 08:15
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“Noi imponiamo a stati membri di ridurre il precariato, ma le modalità le decidono loro”
Il MInistro Giuseppe Valditara - fonte Wikipedia

La risposta della Commissione UE alla lettera del cuneese Alessio Giaccone, docente precario idoneo nella graduatoria del concorso 2020

E’ giunta in redazione la lettera di Alessio Giaccone, un giovane docente risultato idoneo nella graduatoria relativa al concorso tenutosi nel 2020.

Essa sottopone, all’attenzione di tutti, elementi che sembrano poter aprire uno spiraglio decisamente interessante sulla questione del precariato negli istituti scolastici italiani, peggiorata soprattutto a seguito del “sorpasso” che decine di migliaia di insegnanti non di ruolo nelle stesse condizioni di Giaccone, hanno subito, grazie alle regole in vigore, da parte dei vincitori del bando straordinario indetto nell’alveo del PNRR, peraltro il primo di una serie.

Spiega la lettera del nostro lettore che, volendo andare alla radice del problema, e dunque immaginando di interpellare direttamente la Commissione europea, indicata dal Ministro Valditara come responsabile della illogica situazione, quest’estate ha deciso di scrivere direttamente a Bruxelles.

Nella missiva Giaccone ha chiesto la ratio alla base della decisione di indurre a bandire nuovi concorsi, dal momento che esistono circa trentamila precari idonei, in graduatorie pregresse e in attesa di assunzione.

Con discreto stupore da parte dell’interpellante, la Commissione ha prontamente risposto, ma il tema interessante risiede nel merito della mail di risposta, infatti, pur confermando precisi accordi con il governo italiano, spiega il docente, “mi ha informato che il PNRR prevede l’adozione di una riforma progressiva del processo di selezione e qualificazione e che questa riforma andrà nella direzione di ridurre la portata dell’uso di contratti a tempo determinato nel sistema scolastico italiano, sottolineando che il diritto dell’UE impone agli Stati membri di introdurre misure efficaci per prevenirne l’abuso.”

Su tale abuso la Commissione ha peraltro avviato una procedura di infrazione nei confronti del Bel Paese.

Il punto più destabilizzante della risposta è però verso la fine, quando la Commissione scrive di non avere nessuna prerogativa diretta sulle metodologie con cui gli stati membri, in questo caso l’Italia, decidono di assumere gli insegnanti, infatti:

“Sebbene l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato imponga agli Stati membri di stabilire almeno una misura efficace per prevenire gli abusi, non specifica un tipo particolare di misura, ma lascia agli Stati membri la facoltà di decidere come ottemperare a tale obbligo. (…) Spetta agli Stati membri stabilire le condizioni alle quali i contratti o i rapporti di lavoro a tempo determinato devono essere considerati contratti o rapporti a tempo indeterminato.”

Se le parole della Commissione hanno il proprio indubbio valore, Giaccone logicamente fa appello al Ministro Giuseppe Valditara affinché possa impostare un percorso di stabilizzazione congruo nel programmare i prossimi concorsi legati al PNRR, visto che, in questo caso, la rigidità dietro cui nel merito ci si giustifica, sembra non essere affatto imposta dall’Europa.

Queste le parole testuali di Alessio Giaccone al Ministro dell’Istruzione: “Si provveda a un’immissione con un doppio canale di reclutamento. Ci sono decine di migliaia di docenti che si sono già meritati il diritto a essere insegnanti di ruolo, senza bisogno di ulteriori giochi dell’oca.”