Passi di Riscatto a Fossano: la sesta edizione “per la pace”, con don Ciotti
Dal carcere di Fossano a cascina Pensolato, tanti ragazzi e tante famiglie nel segno della solidarietà e della condivisione.
La sesta edizione di “Passi di Riscatto” organizzata dalla Caritas di Fossano, con Cascina Pensolato e la collaborazione di Revolution Fossano, Banca del Tempo, Fondazione Noi Altri e Fondazione CRF, e il patrocinio del Comune di Fossano, ha visto come ospite d’onore don Luigi Ciotti.
Come gli scorsi anni la passeggiata è partita dal cortile del carcere di Fossano, in un percorso, in parte urbano e in massima parte rurale, verso San Antonio Baligio e la cascina che da anni crea presupposti e progetti per l’agricoltura sociale, coinvolgendo, tra l’altro, persone con bisogni speciale e detenuti in semilibertà.
Presenti alla manifestazione tre gli altri: il Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano; la Conigliera regionale Giulia Marro; Cinzia Cuzzilla, l’Assessora al sociale del Comune di Fossano; Mirella Brizio, per il Consiglio comunale; don Flavio Luciano, in rappresentanza della diocesi; Nino Mana per Caritas e Dario Armando di Cascina Pensolato.
Nonostante il tempo incerto i partecipanti – singoli, giovani, famiglie – sono stati più di cinquecento.
Per la consigliera Giulia Marro, componente della commissione legalità del Consiglio Regionale del Piemonte:”Un evento importante, che ha messo in relazione attraverso una passeggiata molto partecipata il carcere di Fossano con la Cascina Pensolato, luogo di riscatto dei detenuti attraverso possibilità di lavoro. Da quando sono stata eletta sto svolgendo un tour degli Istituti Penitenziari della Regione e posso testimoniare che la presenza di realtà di imprenditoria carceraria dà un senso maggiore al ruolo rieducativo che dovrebbero avere questi luoghi.
La presenza e la predica di Don Ciotti è stata potente. E’ stata fonte di motivazione in un contesto sempre più colpito da una “emorragia di umanità”, come la definisce lui, dove si criminalizza chi salva vite, chi manifesta contro le guerre, dove la diplomazia è lenta, il dialogo lontano. Oggi più che mai dobbiamo fare quello scatto in più. E ieri a Fossano eravamo in tanti e tante non solo a sperarlo ma anche a realizzarlo. E’ giusto e necessario che anche la politica si impegni.”
A chiusura della passeggiata di 9 chilometri la messa co-celebrata da don Luigi Ciotti e a seguire il pranzo conviviale, preparato dalla locale Pro Loco, durante il quale è stato raccontato il progetto di ampliamento della struttura, in fase di cantiere.
“Passi di riscatto” è un evento ormai fisso nel calendario atutunnale fossanese e quest’anno è giocoforza stato dedicato alla denuncia e all’impegno contro i grandi e piccoli conflitti che imperversano anche a pochi chilometri da casa nostra, visto anche il primo anniversario della strage del 7 ottobre 2023 ad Israele, evento che ha riacceso in modo cruento il conflitto in Medio Oriente.
Emblematica l’apertura di don Flavio quando ha recitato la preghiera del patriarca latino di Gerusalemme, Pizzaballa: “Signore Dio nostro, Padre del Signore Gesù Cristo e Padre dell’umanità intera, che nella croce del Tuo Figlio e mediante il dono della sua stessa vita a caro prezzo hai voluto distruggere il muro dell’inimicizia e dell’ostilità che separa i popoli e ci rende nemici: manda nei nostri cuori il dono dello Spirito Santo, affinché ci purifichi da ogni sentimento di violenza, di odio e di vendetta, ci illumini per comprendere la dignità insopprimibile di ogni persona umana, e ci infiammi fino a consumarci per un mondo pacificato e riconciliato nella verità e nella giustizia, nell’amore e nella libertà. Dio onnipotente ed eterno, nelle Tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti di ogni popolo: assisti con la Tua sapienza coloro che ci governano, perché, con il Tuo aiuto, diventino sensibili alle sofferenze dei poveri e di quanti subiscono le conseguenze della violenza e della guerra; fa’ che promuovano nella nostra regione e su tutta la terra il bene comune e una pace duratura. Vergine Maria, Madre della speranza, ottieni il dono della pace per la Santa Terra che ti ha generato e per il mondo intero. Amen».
Nella potente omelia di don Ciotti, a cui erano presenti tanti fedeli, ma anche tanti dei laici e degli agnostici che hanno partecipato alla camminata, visto il messaggio trasversale, a partire dalle parole di accoglienza di Gesù per i più piccoli, allargate a tutte quelle categorie che vengono definite “gli ultimi”, il prete di Libera ha citato ampiamente don Tonino Bello, proprio mentore e Vescovo pugliese, che negli anni ’70, ’80 e ’90 tanto si è speso per i tossicodipendenti, contro la criminalità organizzata e contro le guerre, in particolare quella dei Balcani.
Alcuni passi: “Non si può consentire che ci sia la vita contro altra vita. O che la vita offenda la dignità della vita altrui.” e ancora: “Non può esservi vita che mortifichi al vita degli altri.”
Sui migranti: “In Italia, culla della civiltà, cosa ci impedisce di avere lo ius soli? Discorsi, stratagemmi, questioni politiche…”
Per conludere con alcuni potenti aforismi di monsignor Tonino Bello: “Non mi interessa sapere chi sia dio, mi basta sapere da che parte sta! e io sto dalla sua.” e “Gli altri sono il termometro della nostra umanità!” e ancora: “E’ importante essere malati di pace e auguro a me e a tutti voi di non guarire mai da questa patologia.”