Piemonte: 4,5 miliardi di euro per 11 nuovi ospedali e case di comunità

Il Piemonte si appresta a vivere una vera e propria rivoluzione nel settore sanitario. La Regione ha infatti presentato un piano di edilizia sanitaria senza precedenti, che prevede la realizzazione di 11 nuovi ospedali, la rigenerazione di altre strutture esistenti e la creazione di una rete capillare di case e ospedali di comunità. Un investimento complessivo di oltre 4,5 miliardi di euro, finanziato da diverse fonti tra cui Inail, fondi statali, regionali e Pnrr.

Tanta ambizione, però, richiede anche una grande attenzione alla legalità. Per questo motivo, la Regione Piemonte ha deciso di istituire un gruppo di esperti composto da personalità di spicco nel campo della prevenzione e del contrasto alla criminalità organizzata. Il compito di questo gruppo sarà quello di monitorare tutte le fasi del processo di realizzazione delle nuove strutture, garantendo la massima trasparenza e prevenendo ogni possibile infiltrazione mafiosa.

A far parte del gruppo sono stati chiamati esperti di grande esperienza, come il Prefetto a riposo Filippo Dispenza, il Generale di Brigata Franco Frasca, il Generale di Corpo d’Armata Giovanni Mainolfi e l’ex Pm Antonio Rinaudo. Le loro competenze saranno fondamentali per garantire che questo importante investimento sia gestito in modo corretto ed efficiente.

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha sottolineato l’importanza di questo investimento per migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini. “Si tratta di una mole enorme di procedure e anche di risorse. I sistemi di monitoraggio e di controllo sono in campo per garantire l’assoluto rispetto della trasparenza e della legalità”, ha dichiarato Cirio.

Anche l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi ha espresso soddisfazione per l’istituzione del gruppo di esperti, sottolineando la necessità di accelerare i tempi di realizzazione delle nuove strutture senza però compromettere la legalità. “La normativa attuale ha già al suo interno importanti misure di contrasto all’infiltrazione della malavita organizzata, ma credo sia doveroso incrementare maggiormente le verifiche”, ha affermato Riboldi.