Sostenibilità e tradizione: il Piemonte protegge il suo tartufo bianco posticipando la raccolta

2 ottobre 2024 | 08:49
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Sostenibilità e tradizione: il Piemonte protegge il suo tartufo bianco posticipando la raccolta
Tartufi bianchi d'Alba

Per salvaguardare il tartufo bianco d’Alba e garantire la sostenibilità del settore, il Piemonte ha deciso di posticipare l’inizio della raccolta. Una scelta che unisce la tutela ambientale alla valorizzazione di un’eccellenza enogastronomica

Una decisione storica è stata presa in Piemonte: la stagione della raccolta del pregiato tartufo bianco d’Alba è stata posticipata al 1° ottobre. Questa scelta, dettata dall’urgenza di proteggere questo tesoro culinario dai cambiamenti climatici, ha suscitato grande interesse nel mondo enogastronomico.

“Abbiamo deciso di posticipare l’inizio della stagione per salvaguardare il tartufo bianco e garantire la sostenibilità di questa risorsa preziosa,” ha dichiarato Marco Gallo, Assessore regionale alla Biodiversità e alla Tartuficoltura. “Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da siccità prolungate che hanno messo a dura prova le tartufaie. Con questa decisione, miriamo a garantire che i tartufi siano raccolti alla giusta maturazione, preservando così le future produzioni”.

Il tartufo bianco è un vero e proprio oro bianco per il Piemonte. Tra ottobre e novembre, il settore genera oltre 250 milioni di euro, creando un indotto economico significativo e sostenendo circa 11.000 posti di lavoro.

Nonostante il ritardo, la stagione del tartufo è ricca di eventi. Oltre 20 sagre e fiere sono in programma tra ottobre e gennaio, con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che rappresenta l’appuntamento più atteso. Per agevolare l’arrivo dei turisti, le Ferrovie dello Stato hanno istituito un treno speciale, l’Espresso Langhe-Monferrato, che collegherà Roma ad Alba, offrendo un’esperienza enogastronomica unica.

La Regione Piemonte ha poi stanziato oltre 700.000 euro per sostenere il settore tartufigeno. I fondi saranno utilizzati per indennizzare i proprietari di terreni con piante tartufigene, creare nuove tartufaie e finanziare la ricerca scientifica.

“Il tartufo è un patrimonio inestimabile che dobbiamo proteggere per le generazioni future,” ha concluso Gallo. “Attraverso la ricerca, la sostenibilità e il turismo, possiamo garantire un futuro brillante a questo settore e rafforzare l’immagine del Piemonte come regione leader nell’enogastronomia”.