TAR Piemonte sospende la caccia su tutto il territorio

4 ottobre 2024 | 18:47
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TAR Piemonte sospende la caccia su tutto il territorio
l'Assessore Bongioanni, la Consigliera Marro e Sanino di Pro Natura

Accolta la richiesta degli animalisti: calendario venatorio irrispettoso dei pareri di ISPRA. Il braccio di ferro con la Regione.

Il Tribunale Amministrativo del Piemonte ha accolto la sospensiva del calendario venatorio, richiesta dalle associazioni Pro Natura, Lega Antivivisezionista e Organizzazione Internazionale Protezione Animali e correlata al ricorso depositato dalle stesse in tema di caccia.

E’ stato nel merito riconosciuta la situazione di “eccezionale gravità e urgenza“, bloccando con esecutività immediata tutta l’attività venatoria su tutto il territorio regionale, in attesa di rimandare alla discussione e le correlate decisioni nel merito del ricorso.

Causa principale del clamoroso pronunciamento del TAR, la mancanza di trasparenza nei provvedimenti emanati dalla Giunta Cirio.

Si tratta di una vittoria evidente per il mondo animalista, che si dichiara soddisfatto. Spiega Roberto Piana, vicepresidente di Pro Natura Animali: “Il calendario venatorio può essere approvato e pubblicato solo a fronte di un parere obbligatorio di ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Animale, che è organo consultivo di Stato e Regioni. Quello del Piemonte  si differenzia molto dal parere dell’Istituto, riflettendo un giudizio negativo nei confronti dello stesso”.

Tra le motivazioni della sospensione anche numerosi profili di irregolarità all’interno del procedimento di approvazione del calendario.

Alla base di precise prescrizioni ipotizzate dal parere di ISPRA la necessità di conservare natura e biodiversità in maniera oculata, a fronte di evidenti modifiche ambientali di natura antropica e di lenti ma percettibili cambiamenti del sistema climatico globale e locale.

Il mancato aggiornamento del Piano faunistico venatorio, non tenendo conto di tale contesto, metterebbe a rischio estinzione un numero importante di specie ornitologiche, come la pernice bianca, il fagiano di monte, la coturnice. l’allodola e la moretta.

Dal canto loro le associazioni venatorie dichiarano di aver chiara la problematica, essendosi fatte parte diligente verso la Regione Piemonte affinchè venisse redatto un Pieno faunistico profondamente aggiornato. E’ evidente che l’attività venatoria, dal loro punto di vista, ha bisogno di un intervento solerte e risolutivo, in modo che la caccia, ripartita poco più di quindici giorni fa, possa riprendere a pieno regime.

Sul tema della sospensiva, arrivata come un fulmine a ciel sereno nella mattinata di venerdi 4 ottobre, abbiamo raccolto i primi commenti del mondo associaztivo e politico, con in primis l’Assessore Regionale alla Caccia Paolo Bongioanni che ci ha assicurato del fatto che i propri uffici di assessorato stiano lavorando in modo solerte per sciogliere l’empasse relativa al Piano faunistico venatorio.

Giulia Marro, Consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra si dichiara: “Entusiasta per questo risultato raggiunto delle associazioni ambientaliste. È importante che si ponga massima attenzione al rispetto delle regole. Al di là delle istanze dei cacciatori saremo sempre dalla parte della scienza e dell’ambiente. Speriamo che i pareri tecnici possano essere sempre più vincolanti nella regolamentazione dell’attività venatoria. In un periodo di gravi scompensi dovuti alla crisi climatica e alla progressiva antropizzazione dei territori, la nostra attenzione al tema dovrà essere sempre più alta.”

Domenico Sanino, presidente Pro Natura Cuneo e vicepresidente regionale Pro Natura Piemonte esulta: “è un risultato quasi storico, che dimostra che le nostre istanze sono fondate su basi solide. In un momento come questo non è possibile continuare a riproporre calendari e piani sena l’adeguamento alle nuove condizioni climatiche e ambientali. E la condivisione della nostra tesi da parte del Tribunale Amministrativo Regionale ci fa ben sperare.”

Per il gruppo consiliare regionale del MoVimento 5 Stelle: “La pronuncia del Tar non ci stupisce affatto. Da anni combattiamo fra i banchi del Consiglio regionale contro i continui regali della Giunta Cirio alla lobby della caccia. Più volte abbiamo chiesto limitazioni all’attività venatoria, una regolamentazione più severa e rispettosa dell’ambiente da sviluppare insieme alle associazioni ambientaliste. Anche martedì scorso, durante la relazione del Garante per i diritti animali a Palazzo Lascaris, abbiamo chiesto di attenzionare la questione. Ma il Centrodestra ha sempre opposto un muro di gomma.
Nella prossima seduta del Consiglio regionale chiederemo chiarimenti puntuali a chi ha sempre dimostrato il suo disinteresse verso la biodiversità. Vogliamo comprendere al più presto se vi siano stati danni alla fauna selvatica, anche irreparabili, principalmente per le specie oggetto della pronuncia del Tar, che durante le ultime legislature abbiamo cercato di tutelare a più riprese.
L’epoca della caccia indiscriminata e del far west delle doppiette deve avere fine.”

AGGIORNAMENTO

Il settore caccia pesca della Regione ha emesso un provvedimento di interpretazione del decreto del TAR che sembrerebbe sancire il divieto di caccia esclusivamente per le specie sopra citare lasciando libera l’attività sulle altre specie.

A stretto giro i legali di Pro Natura, OIPA e Leal avrebbero, in risposta, disposto e inoltrato diffida ad ottemperare al decreto stesso in maniera completa.