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A Cuneo “il nostro corpo, saper convivere con l’invecchiamento”

26 novembre 2024 | 12:31
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A Cuneo “il nostro corpo, saper convivere con l’invecchiamento”

Terzo degli “Incontri con l’Auser”, organizzati da Auser Cuneo e Vallate, che hanno la funzione di socializzare su temi inerenti la salute ma anche su argomenti di interesse vario, culturale o legato a storie di vita

Continuano gli “Incontri con l’Auser“, organizzati da Auser Cuneo e Vallate, presso l’ambulatorio infermieristico nella Casa del Quartiere Donatello. Questi incontri hanno la funzione di socializzare su temi inerenti la salute ma anche su argomenti di interesse vario, culturale o legato a storie di vita.

Questa volta si parlerà di come mantenerci in forma malgrado l’invecchiamento. Verrà la dr.ssa Paola Arneodo, Fisioterapista presso l’ASL CN1, ad illustrarci semplici esercizi e a darci consigli per ricordarci che siamo fatti di muscoli ed articolazioni e dobbiamo saperli usare con giudizio. L’incontro si terrà lunedì 2 dicembre 2024 dalle ore 16,30 alle ore 18 presso la Casa del Quartiere Donatello in Via Rostagni 23/L. L’ingresso è gratuito. Chi vorrà potrà fare una donazione per aiutare l’Auser nelle sue attività di accompagnamento.

Paola Arneodo è fisioterapista. Precedentemente ha prestato servizio presso l’USSL 59 di Dronero dal 1985. È poi passata all‘ASL 15 ed attualmente presta servizio presso l’ASL CN1. Per scelta non ha mai voluto abbandonare il Servizio Sanitario pubblico, la cosiddetta “Mutua” perchè crede nel valore assoluto del diritto alla cura per tutti….per questo continua ad impegnarsi da 40 anni ed ha ancora voglia di “resistere”. Fa parte di “AIFO – Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau” dal 2010, anno in cui si è formato il Gruppo di Cuneo. AIFO è un Ente del terzo settore che opera in campo socio- sanitario. È una realtà presente in 11 paesi nel mondo, ha 33 progetti attualmente attivi e, nel 2023, sono state raggiunte 227.000 persone con le azioni di AIFO (dati da AIFO.it). “La storia di AIFO ha inizio nel 1961, a Bologna, quando un gruppo di missionari comboniani e di volontari decide di fondare un’associazione espressamente ispirata ai valori di amore e giustizia diffusi da Raoul Follereau. A muoverli è il desiderio di lavorare al fianco degli ultimi della terra, gli esclusi, i più fragili, per favorire la loro partecipazione”.