Alba ha celebrato la Medaglia d’Oro al Valor Militare nel 75° anniversario del conferimento
La cerimonia si è conclusa con il ritorno della nuova Medaglia nell’ufficio del Sindaco
Alba. La sala storica del Teatro Sociale “G. Busca” mercoledì 13 novembre, ha ospitato la cerimonia per il 75°anniversario del conferimento della Medaglia d’oro al Valor Militare alla Città di Alba da parte di Luigi Einaudi, primo presidente della Repubblica Italiana. L’evento è stato organizzato dal Comune di Alba in collaborazione con il Centro Studi Beppe Fenoglio.
A fare gli onori di casa il sindaco Alberto Gatto. Sono poi seguiti i saluti della Provincia con il consigliere Massimo Antoniotti e della Regione con Domenico Ravetti, vice presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato regionale Resistenza e Costituzione. In platea il Prefetto Mariano Savastano, il Questore Carmine Rocco Grassi, il Vescovo monsignor Marco Brunetti, i rappresentanti di carabinieri, alpini, guardia di finanza, vigili del fuoco, la Giunta e i consiglieri comunali, i sindaci del territorio in fascia tricolore e i comuni di Cuneo e Boves, anche loro Medaglia d’Oro al Valor Militare con i gonfaloni sul palco.
E poi ancora un’ampia delegazione dell’Anpi con il presidente della sezione Alba-Bra Michele Cauda e i testimoni oculari Francesca Barberis Pasquero, in rappresentanza anche dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, Bianca Prandi Farinetti e Antonio Buccolo, Lorenza Balbo, figlia del comandante Poli della IIDivisione Langhe, Paola Farinetti, figlia del comandante Paolo della XXI Brigata Matteotti Fratelli Ambrogio, Margherita Fenoglio, figlia di Beppe Fenoglio, Teodoro e Anna Bubbio, nipoti di Teodoro Bubbio, Presidente del CLN albese e Sindaco di Alba Libera dal 26 aprile 1945, tra i principali fautori del riconoscimento.
E’ stato Marco Revelli, presidente della Fondazione Nuto Revelli, a raccontare, nella lezione “Una Medaglia che resiste”, l’impegno di Bubbio per vedere riconosciuto il “contributo notevolissimo“ del territorio alla lotta per la Liberazione. E quando ad Alba venne assegnata la Medaglia d’Argento, fu ancora lui a descrivere nel dettaglio i 20 mesi di guerra partigiana fino a ottenere il più alto riconoscimento, “simbolo dell’eroismo e del martirio” di tutto un territorio tra eccidi, caduti in combattimento, rappresaglie contro i civili, vessazioni e torture, ricordate da innumerevoli cippi e lapidi. L’Albese, come ha ricordato Revelli, ha pagato un prezzo altissimo per la Liberazione: sono stati 204 i caduti il cui luogo della morte è Alba, la metà nativi dell’Albese.
La cerimonia, condotta dall’albese Paolo Tibaldi, ha poi visto salire sul palco i già sindaci della città, ricordando anche quelli che non ci sono più, a partire da Enzo Demaria per il suo ruolo cruciale nel tenere viva la memoria. Ettore Paganelli, anche lui testimone oculare, Tomaso Zanoletti, Giuseppe Rossetto, Maurizio Marello, Carlo Bo e l’attuale primo cittadino Alberto Gatto, alternandosi, hanno letto la prima lettera scritta il 2 ottobre 1945 da Teodoro Bubbio all’allora Ministero della Guerra per chiedere il riconoscimento.
Infine, la lettura della motivazione che ha accompagnato la consegna quel 13 novembre del 1949: «Centro delle Langhe ha vissuto l’epopea della lotta partigiana contro l’oppressore nazifascista simboleggiando l’eroismo ed il martirio di tutta la Regione. Rettasi a libertà per un mese, era poi attaccata da preponderanti forze e, con unanime decisione di popolo, preferiva alla resa offerta dal nemico il combattimento a fianco dei suoi figli militanti nelle forze partigiane. Cosciente del sacrificio, fiera nella resistenza durante lunghi mesi di lotta, superbamente confermava il retaggio delle centenarie tradizioni di valore guerriero. Alba, 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945».
Dopo la cerimonia, il corteo si è spostato nella chiesa di San Domenico per un omaggio al monumento ai caduti del Bistolfi e ha fatto tappa sotto il Municipio intonando “Bella ciao”, per poi salire e ricollocare la Medaglia nell’ufficio del Sindaco.
Il Sindaco Alberto Gatto: “La partecipazione di stasera – per cui ringrazio tutti i presenti – descrive quanto il valore della medaglia sia ancora attuale e sentito. Un simbolo importante che porta con sé i valori di libertà, giustizia e democrazia conquistati con il sacrificio di tante persone e molti giovani. Per questo dopo il furto nel maggio 2023, la precedente Amministrazione guidata da Carlo Bo aveva avviato le pratiche per restituire la Medaglia alla città e il 75° anniversario ci è sembrato il momento più giusto per riappenderla nell’ufficio del Sindaco, dove è sempre stata da quel 1949, e rinsaldare il suo legame con la comunità. Lo credevano i nostri nonni e i nostri padri e lo crediamo anche noi: Alba è profondamente antifascista”.