Alla biblioteca di Trinità un incontro per scongiurare il nuovo bitumificio al Buretto
L’impianto, da realizzarsi nel territorio di Bene Vagienna preoccupa anche gli abitanti di Trinità e di Loreto di Fossano. Supporto dal comitato AITP di Villanova Mondovi.
Dopo le prime prese di posizione di un gruppo di abitanti di frazione Buretto di Bene Vagienna, il neonato comitato ha voluto approfondire con insieme a diversi portatori di interesse le opportunità per opporsi al progetto.
Questo il racconto, da parte del gruppo “No birumificio”, dell’assemblea di pochi giorni fa, tenutasi a Trinità: “Lo scorso 29 ottobre presso la biblioteca di Trinità si è tenuto un incontro con dei rappresentanti del comitato ambientale di Villanova Mondovì, denominato AITP (“Ama il tuo paese”) che da anni lotta per la tutela dell’ambiente , del paesaggio e della salute degli abitanti di Villanova Mondovì e di Roccaforte.
All’assemblea hanno partecipato – oltre a Carlo Banchini e Maria Grazia Chiriotti del comitato AITP – alcuni esponenti del gruppo “No bitumificio”, i consiglieri di minoranza del Comune di Bene Vagienna, abitanti del Buretto, di Bene Vagienna, di Loreto (Fossano) e di Trinità.
Dopo un primo confronto, molti presenti hanno esposto le loro perplessità e timori per i lavori messi in atto nella zona del Buretto alto, trasformata, grazie alla variante n.17 del piano regolatore, in zona adibita a attività/lavorazioni per le quali è previsto l’utilizzo e stoccaggio di rifiuti rientranti unicamente tra quelli classificati ai sensi di legge con codice CER 170302.
I rappresentanti del comitato AITP hanno iniziato a esporre la loro relazione su quanto fatto a partire dal 2012 per contenere l’attività mineraria intensiva attuata nell’area di Momburgo, con impianti di triturazione del pietrisco e produzione di bitume di varie ditte, tra le quali anche la Itinera S.p.A., la stessa società che ha iniziato lavori per il deposito di rifiuti riciclati di conglomerato bituminoso al Buretto.
I rappresentanti del Comitato AITP hanno raccontato la loro esperienza e informato sui risultati ottenuti appellandosi al vincolo paesaggistico con la procedura di dichiarazione di notevole interesse pubblico per il Monburgo, sottoscritta anche dalle principali associazioni ambientalistiche italiane operanti sul territorio e in particolare dal FAI.
Infatti il Santuario di Santa Lucia, situato nella zona, aveva partecipato al censimento “ Luoghi del cuore”. Infine dopo varie traversie e ricorsi delle imprese e del comune di Villanova, il Consiglio di Stato accoglie i ricorsi in appello del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte e conferma definitivamente la validità della tutela paesaggistica sul Momburgo (2023).
Il loro racconto ha fatto riflettere tutti sull’importanza della tutela dei beni storici, artistici e culturali che una città come Bene Vagienna possiede dalle origini romane, del centro storico e dell’insieme paesaggistico naturale e artistico che la circonda, sottolineato dal riconoscimento di bandiera arancione.
Nonostante i risultati ottenuti, a Villanova permangono attività produttive connesse alla cava della Rocchetta e il comitato continua a segnalare emissioni di polveri, fumi, rumori , anche notturni, e i danni per la salute dei cittadini che queste attività insalubri creano.
Molte sono state a questo punto le domande dei partecipanti preoccupati per il possibile degrado ambientale dell’area, per le colture agricole e orticole, per la svalutazione e il deprezzamento delle case della borgata limitrofa del Buretto.
Le preoccupazioni si sono ulteriormente accentuate in ordine ai timori per la salute, determinati dalle emissioni di polveri e fumi, che un’area adibita allo stoccaggio di rifiuti inerti e di conglomerato bituminoso necessariamente produce.
Trapelava dagli interventi il bisogno di capire la nocività di un tale insediamento prima di ritrovarsi nella situazione di opera compiuta. Alcune domande vertevano sulla necessità di informazioni chiare e precise a tutti i cittadini da parte dell’Amministrazione Comunale, in quanto l’impatto di un tale impianto non può rimanere confinato nell’area ristretta del Buretto. Anche gli abitanti dei Comuni confinanti hanno rivendicato il loro diritto ad esserne informati, Durante l’incontro il timore di possibili emissioni inquinanti ci è stato confermato dai relatori in base alla loro esperienza come comitato e cittadini.
Lo sconcerto a fine serata era generale, timori e paure, per un’ennesima intromissione nella vita di abitanti che hanno scelto di vivere in luoghi tranquilli e salubri e che si ritrovano costantemente minacciati da cementificazioni e interventi industriali. La provincia di Cuneo infatti vanta il secondo posto in Piemonte, dopo quella di Torino, di aree cementificate, ma sembra che anche questi livelli di cementificazione non bastino agli amministratori e agli impresari.
Il processo di deturpazione paesaggistica con tutte le conseguenze che comporta sembra purtroppo inarrestabile.”