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Anche Mattarella lo dice: lo smantellamento delle linee ferroviarie minori è un danno

26 novembre 2024 | 07:34
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Anche Mattarella lo dice: lo smantellamento delle linee ferroviarie minori è un danno
Il Presidente Sergio Mattarella ad Alba nell'ottobre 2022

Il Co.M.I.S. (Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile) rilancia l’importanza strategica delle linee ferroviarie minori, richiamandosi alle parole del Presidente della Repubblica

Le parole del Presidente Sergio Mattarella, pronunciate in occasione del suo intervento all’assemblea Anci che si è tenuta a Torino il 20 novembre scorso, disegnano perfettamente la situazione attuale nelle cosiddette aree interne: «Lo smantellamento delle linee ferroviarie minori è un danno e un tema non eludibile da chi ne ha la responsabilità». A farlo notare è Fulvio Bellora, presidente del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.).
«Il suo discorso – sottolinea Bellora – ha disegnato perfettamente la situazione attuale nelle cosiddette aree interne dove “l’unità del Paese trova un aspetto di fragilità, per la rarefazione dei servizi, lo smantellamento di infrastrutture realizzate con sacrificio in passato”. Il riferimento è rivolto direttamente alle linee ferroviarie minori che hanno avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei territori delle aree interne e che troppo frettolosamente sono state accantonate, definendole prima rami secchi, poi facendole sprofondare nell’oblio dopo una lenta agonia fatta di corse annullate, coincidenze non rispettate, orari mal programmati, mancanza di informazioni alla clientela».
«Le parole del Presidente Mattarella – continua Bellora – conferiscono perciò nuova linfa alle istanze che da sempre abbiamo proposto in contrasto ad un’impostazione che da anni ha privilegiato un approccio ragionieristico, dimenticando forse che l’argomento riguarda un servizio pubblico che interessa molte persone ogni giorno.
Dobbiamo ripartire da ciò che esiste per programmare un futuro migliore a favore della salute dei cittadini, della cura dell’ambiente e del suolo, diminuendo il numero dei veicoli circolanti promuovendo il trasporto pubblico come valida alternativa. In questo momento proprio l’unità del paese citata dal Presidente Mattarella è minata dalla mancanza di servizi che costringe le persone ad una migrazione verso i centri più grandi ed organizzati abbandonando allo spopolamento quelli più piccoli».
In Piemonte negli ultimi due anni qualcosa è migliorato, due linee ferroviarie sono state riattivate ed altre due sono state programmate ma sono ancora 10 quelle sospese che meriterebbero nuova attenzione e considerazione.
Ancora Bellora: «Non si deve più pensare però per singola tratta bensì ad una rete che comprenda i treni, i bus ed i mezzi privati, privilegiando quelli a locomozione senza motore al fine di creare un sistema fluido ed agevole che possa permettere a residenti e turisti di spostarsi da e per ogni area della nostra Regione. Allora ripensiamo a collegamenti ferroviari efficienti per la Provincia Granda e per il suo capoluogo, attualmente poco e talvolta inadeguatamente servita, e da qui verso destinazioni nazionali ed internazionali anche per i residenti dei territori più a monte da connettere con un sistema bus+treno collaborativo e collegato. Riattiviamo la Bra – Cavallermaggiore per connettere velocemente Alba e Bra con Cuneo e con la Riviera Ligure anche nell’ottica di favorire uno scambio di flussi turistici.  Potenziamo e miglioriamo l’offerta verso Ventimiglia e Nizza attraverso le Valli Vermenagna e Roja».
il presidente del Co.M.I.S. chiede ancora di ripristinare la ferrovia che da Cavallermaggiore raggiungeva Alessandria attraversando quelli che ora sono territori tutelati dall’UNESCO (Alba, Barbaresco, Neive, Castagnole delle Lanze) e centri popolosi come Canelli e Nizza Monferrato nell’astigiano. «Investiamo – dice ancora – su un futuro più sostenibile. Come sempre siamo disponibili a collaborare con le Istituzioni per progettare un sistema di trasporti migliore che possa rispondere alle esigenze di tutti».