“Bene ritorno di Trump alla Casa Bianca: con lui 4 anni di pace, prosperità e libertà”

8 novembre 2024 | 11:59
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“Bene ritorno di Trump alla Casa Bianca: con lui 4 anni di pace, prosperità e libertà”
Matteo Gagliasso

“La Lega è stato l’unico partito a sostenere sempre e fin da subito Donald Trump, senza alcuna ambiguità né pregiudizi. La Lega Giovani ha stretto negli anni rapporti sempre più stretti con i giovani repubblicani della Young Republican National Federation e una loro delegazione era presente a Pontida quest’anno assieme agli altri movimenti esteri alleati”, scrive Matteo Gagliasso, coordinatore della Lega Giovani Piemonte

Scrive Matteo Gagliasso, coordinatore della Lega Giovani Piemonte.

Gentile direttore,

La Lega Giovani Piemonte si congratula con Donald Trump, rieletto Presidente degli Stati Uniti d’America e saluta con favore il suo ritorno alla Casa Bianca, memori dei 4 anni di pace, prosperità e libertà da lui garantite non solo agli USA ma a tutti gli Stati e consapevoli che il suo programma di governo possa – ancora una volta – giovare anche a noi, in particolare in tematiche come l’economia, il commercio e la de-escalation militare.
La Lega è stato l’unico partito a sostenere sempre e fin da subito Donald Trump, senza alcuna ambiguità né pregiudizi. La Lega Giovani ha stretto negli anni rapporti sempre più stretti con i giovani repubblicani della Young Republican National Federation e una loro delegazione era presente a Pontida quest’anno assieme agli altri movimenti esteri alleati.
La loro partecipazione, in piena campagna elettorale, rinsalda la visione comune sulla lotta all’immigrazione clandestina, sul taglio delle tasse, sulla difesa dei valori tradizionali e della religione cristiana, sull’impegno per il ritorno alla pace, sulla tutela dei diritti individuali e di autodeterminazione, sulla garanzia della libertà di pensiero…
Ancora una volta, Trump ha vinto contro tutto e contro tutti e assieme a lui ha vinto la democrazia. Non è una frase fatta: l’affluenza è stata elevata, soprattutto negli Stati-chiave (vinti da Trump) e non si può mettere in discussione un sistema – tra l’altro a lungo considerato come “la più grande democrazia del mondo” solo perché vince il candidato che non piace, come purtroppo si legge in commenti che hanno uno spirito ben poco democratico e una concezione della democrazia quantomeno soggettiva.
In verità, si ha spesso ancora una visione distorta di Trump, soprattutto visto da fuori gli USA e con il filtro dei media. La realtà è che Trump è stato votato dai giovani e dai laureati molto di più di quello che si credesse e ancora di più rispetto alle elezioni precedenti. Non si può banalizzare affermando che i laureati non votino Trump, solo perché tra di loro la Harris ha preso qualche voto in più, né si deve semplificare il voto di genere che per la Harris tra le donne è stato peraltro più basso rispetto a quello della Clinton e perfino di Biden.
Quella di Trump è una vittoria politica. Una vittoria basata sulle proposte e su una visione di America e di mondo in cui ci possano essere meno conflitti e più libertà. “America First” significa, per noi, maggiore libertà anche di poter pensare al nostro futuro e di poter pianificare un posizionamento geopolitico seguendo i nostri interessi nazionali. Un qualcosa di impensabile con una presidenza globalista, che Trump ha invece già dimostrato di poterci offrire. È un qualcosa che chiediamo da tempo, è un’occasione per le future generazioni”.