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Busca, alla primaria si impara il braille: la scuola diventa un esempio da seguire

14 novembre 2024 | 16:08
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Busca, alla primaria si impara il braille: la scuola diventa un esempio da seguire
Busca, alla primaria si impara il braille: la scuola diventa un esempio da seguire
Busca, alla primaria si impara il braille: la scuola diventa un esempio da seguire
Busca, alla primaria si impara il braille: la scuola diventa un esempio da seguire

“Un progetto di questo genere non può che essere un modello” ha commentato la presidente dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Cuneo, Nives Torta

Busca. La scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Giosuè Carducci” di Busca ha recentemente fatto parlare di sé per un prezioso progetto di inclusione.

Infatti in due classi, frequentate da un bimbo e una bimba con disabilità visiva, tutti i piccoli allievi hanno imparato il braille, l’alfabeto a punti in rilievo usato dalle persone cieche. L’iniziativa è stata promossa dal corpo docente che ha visto in questa disabilità uno stimolo ed un arricchimento per l’intero gruppo classe. “Così è nato il progetto “Amico Braille” – riferiscono le insegnanti – realizzato in collaborazione con il Centro di Riabilitazione Visiva di Fossano, realtà nella quale, su mandato dell’Asl Cuneo 1, operano professionisti e volontari dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Cuneo, con la presidente Nives Torta, supportata dall’ U.I.C.I. regionale di Torino.”

Il progetto consisteva in 6 lezioni in classe della durata di due ore ciascuna, in cui gli alunni attraverso giochi, materiali strutturati e specifici come tavolette e punteruoli hanno potuto sperimentarsi in prima persona
nell’utilizzo di un codice alternativo di comunicazione. Alla conduzione, affiancato dalle docenti curricolari, c’era l’educatore tiflologo Marco Rosso, che lavora presso il Centro di Riabilitazione Visiva di Fossano, il riferimento provinciale per le persone con disabilità visiva (ipovedenti e non vedenti). Il CRV di Fossano rappresenta un’eccellenza territoriale a livello medico perché svolge interventi riabilitativi e abilitativi individuali per le persone non vedenti di tutte le età
” hanno spiegato le insegnanti a Cuneo24.

La scelta del progetto è motivata dal bisogno di favorire la comunicazione e la comprensione all’interno della classe tra tutti i compagni, attraverso la conoscenza del codice Braille, prima sconosciuto dai bambini. “Convinti dell’enorme potere della relazione e della collaborazione nel processo di apprendimento, con questo progetto il gruppo classe si è trasformato in un’importante risorsa per affrontare la disabilità” continuano le insegnanti.

L’obiettivo del progetto “Amico Braille” era di suscitare empatia verso l’altro attraverso un’esperienza inclusiva per favorire sensibilizzazione e consapevolezza. L’intento è stato non solo trasmettere informazioni e
conoscenze teoriche, ma anche promuovere una comprensione più profonda e personale sulla tematica della diversità.
Passo dopo passo, gli alunni sono stati condotti a leggere e scrivere con i puntini in maniera divertente per poi riuscire a comunicare in modo diretto con il proprio compagno. Apprendere il sistema di letto-scrittura Braille, composto da 26 segni corrispondenti all’alfabeto italiano, attraverso giochi strutturati, attività pratiche ed esercitazioni graduate con tavoletta e punteruolo e con bende oscuranti per gli occhi.

I bambini hanno accolto il progetto con entusiasmo. Per tutti ha rappresentato una grande opportunità per confrontarsi con l’altro, e capire che proprio le differenze e le fragilità personali si possono trasformare in risorsa. Solo grazie alle differenze possiamo arricchirci ogni giorno di più” affermano le insegnanti.

In conclusione: “All’interno della classe si usa attualmente il braille per etichettare gli ambienti e gli spazi, si modificano gli ambienti con scritte in Braille, si costruiscono cartelloni condivisi nel duplice linguaggio. Gli alunni non vedenti si sono sentiti maggiormente compresi nei loro bisogni e nelle difficoltà che incontrano nella vita quotidiana, in un percorso di crescita e consapevolezza. Le famiglie hanno apprezzato il progetto come occasione di stimolo, apertura e confronto con l’altro“.

Lo stesso progetto è stato portato avanti anche in un plesso di scuola primaria dell’I.C. di Saluzzo.

“Un progetto di questo genere non può che essere un modello – ha commentato la presidente dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Cuneo, Nives Torta – Sicuramente i bambini coinvolti svilupperanno un’attenzione e una sensibilità particolari nei confronti della disabilità e probabilmente, nel loro futuro, contribuiranno a costruire una società più equa e inclusiva. Ci auguriamo che altre scuole seguano l’esempio dell’Istituto di Busca e scelgano di avviare percorsi analoghi”.

Soddisfazione anche nella parole del dirigente dell’Istituto, Davide Martini che ha dichiarato a Cuneo24: “Da parte mia mi sento di dire che la presenza a scuola di bambini con bisogni specifici ha portato un’opportunità unica e preziosa per tutti i ragazzi della scuola. Questo importante patrimonio educativo e didattico è opera senza dubbio del lavoro appassionato dei docenti, ma anche di una collaborazione essenziale con il CRV e con le famiglie, ma soprattutto dell’intelligenza e della sensibilità dei “nostri” bambini.”

Sono giunte anche le congratulazioni del sindaco Ezio Donadio con l’assessora all’Istruzione Lucia Rosso: “Complimenti a insegnanti, allievi e famiglie per questa edificante iniziativa. Non è la prima volta che l’istituto comprensivo diretto da Davide Martini si segnala per progetti didattici all’avanguardia, segno di un ambiente stimolante di cui tutta la comunità buschese va orgogliosa”.