Coldiretti Cuneo alza la voce contro l’accordo Mercosur
21 novembre 2024 | 08:03

La sede del Mercosur a Montevideo in Uruguay
Secondo Coldiretti Cuneo, l’uso massiccio di pesticidi e antibiotici negli allevamenti sudamericani potrebbe contaminare il mercato europeo e danneggiare la salute dei consumatori. L’organizzazione agricola chiede al governo di bloccare l’intesa
L’organizzazione agricola Coldiretti Cuneo ha lanciato un allarme a proposito dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur, in discussione al G20 di Rio de Janeiro. Secondo Coldiretti, l’intesa, nella sua attuale formulazione, rischia di provocare danni irreparabili all’agroalimentare italiano ed europeo.
La principale preoccupazione riguarda la mancanza di reciprocità nelle regole. Mentre in Europa vigono standard rigorosi in materia di sicurezza alimentare, protezione ambientale e benessere animale, nei Paesi del Mercosur, ossia il mercato comune dell’America meridionale (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia), questi standard sono meno stringenti. In particolare, l’uso massiccio di pesticidi e antibiotici negli allevamenti sudamericani crea una concorrenza sleale che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole europee, come quelle della Granda, famose per la produzione di carne bovina di alta qualità.
Coldiretti sottolinea che l’accordo Mercosur potrebbe inoltre accelerare la deforestazione in Amazzonia, con gravi conseguenze per l’ambiente e il clima.
L’organizzazione agricola si dichiara favorevole agli accordi di libero scambio, ma solo se questi garantiscono condizioni di competizione equa tra tutti i produttori. In assenza di questa garanzia, l’accordo Mercosur rischia di danneggiare gravemente l’agricoltura europea e di mettere a rischio la salute dei consumatori.
“La Granda – ricorda la Coldiretti – è la culla della storica razza bovina Piemontese. Il comparto conta oggi 310.000 capi, più di 4.000 aziende, oltre 10.000 addetti nel settore, con un’elevatissima percentuale di giovani allevatori, ed un fatturato di quasi 400 milioni di euro”.
“Le imprese cuneesi e di tutta Italia si ritroverebbero ad essere penalizzate da una concorrenza sleale, con una corsa al ribasso dei costi, rispetto a quelle Mercosur, con molti meno vincoli dal punto di vista della tutela e dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente”, conclude Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.