Coldiretti Cuneo chiede la revisione di Classyfarm per tutelare la razza bovina Piemontese
Dopo le modifiche introdotte recentemente, le imprese zootecniche che allevano la razza Piemontese rischiano di essere penalizzate e di non poter accedere ai benefici di legge. Per questo motivo, Coldiretti e Anaborapi chiedono un intervento urgente
Cuneo solleva una questione cruciale per il futuro dell’allevamento piemontese: la necessità di adattare il sistema Classyfarm alle specificità della razza bovina Piemontese.
Le modifiche alla Politica Agricola Comune (PAC), introdotte nel 2024, hanno portato alla luce alcune criticità nell’applicazione delle nuove misure a livello nazionale. In particolare, le imprese zootecniche che allevano la razza Piemontese rischiano di essere penalizzate e di non poter accedere ai benefici previsti.
“È fondamentale che le istituzioni tengano conto delle peculiarità di questa razza storica – afferma Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – e che le politiche agricole supportino un comparto zootecnico che rappresenta un patrimonio inestimabile per il nostro territorio, sia dal punto di vista economico che ambientale”.
Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo, sottolinea l’importanza di questa razza: “La Piemontese è una delle razze bovine più famose al mondo e svolge un ruolo fondamentale nell’economia locale. Per questo motivo, chiediamo un intervento urgente per garantire che le imprese che allevano questa razza possano continuare a operare in modo sostenibile e redditizio”.
Ma che cos’è Classyfarm? E’ un “sistema informatico del Ministero della Salute per il monitoraggio degli allevamenti e la loro caratterizzazione in base al rischio”. Le principali aree d’interesse sono benessere animale, biosicurezza dell’allevamento, macello e antimicrobici (consumo e suscettibilità). Secondo il ministero, ClassyFarm è in grado di elaborare un’elevata quantità di dati provenienti da diverse fonti, integrandoli ed analizzandoli attraverso appositi processi di business intelligence.
Coldiretti Cuneo e Anaborapi stanno lavorando attivamente per trovare una soluzione a questa problematica, forti anche del sostegno di autorevoli pareri scientifici.