Dopo il successo a Scrittorincittà, Gabriele Rosso e la sua “Storia del pane” alla biblioteca di Clavesana




Antichi egizi, medioevo, era moderna e industrializzazione: tante le epoche che ha attraversato questo primario ingrediente della tavola italiana e mediterranea
L’edizione 2024 “Stelle” di Scrittorincittà lo ha visto protagonista giovedi 14 novembre all’Open Baladin nella presentazione del proprio saggio, uscito pochi giorni fa.
Introdotto dal padrone di casa Elio Parola, il folto pubblico ha potuto apprezzare i tanti aspetti della “Storia del pane” che ha riportato nel suo libro dall’omonimo titolo, edito Il Saggiatore.
Gabriele Rosso, classe 1979, laureato in Storia e in seguito specializzatosi nello studio del pensiero politico statunitense, lavora nel mondo del giornalismo gastronomico da alcuni anni, ed è contemporaneamente produttore di vino.
Sta portando il suo libro in giro per l’Italia a partire da Milano, per arrivare, entro fine novembre, a Perugia e Rovereto.
Immancabile la tappa nella “sua” Cuneo.
Spiega Gabriele che uno degli spunti per la realizzazione del libro gli è venuto dal ricordo del pane preparato artigianalmente dal proprio nonno negli anni Ottanta.
Nel libro si spazia dall’epoca di Omero ai giorni nostri con aneddoti tragici, rigorose basi scientifiche e passaggi a tratti anche divertenti, intorno alla storia di quello che è il piatto, l’ingrediente principe sulle tavole italiane: il pane.
Tra un excursus su Seamus Blackley, storico inventore della celebre consolle x-box, ma anche riscopritore del cosiddetto “pane degli egizi”, fatto con il lievito originario, recuperato da un manufatto dell’epoca, e la narrazione storica che ha visto, nel mondo antico, il cibo identificato con la ricchezza, Rosso spiega il paradossale ruolo politico che ha vuto l’agricoltura, rivelandosi un “imbroglio” in quanto ha contribuito alla suddivisione della società in classi sociali, mentre prima si viveva un certo qual egualitarismo, basato sulla caccia e sulla raccolta.
Il libro sfata, a partire da un assunto del professor Montanari, l’oscurantismo del Medioevo, soprattutto nell’epoca prelatifondista, quando la popolazione rurale aveva accesso alle risorse selvatiche e ad una dieta molto ricca: inoltre percorre lo sviluppo della suddivisione in classi sociali basata sul “colore” del pane che si serve a tavola: un tempo le masse avevano accesso al solo pane scuro, mentre dal 1500 venne diffuso il piane bianco destinato alle aristocrazie, un pane di “status”.
Il testo di Rosso prosegue raccontando la meccanizzazione dei mulini e il suo effetto di rendere il pane “bianco” reperibile per tutti, presto prodotto “industriale”.
Inoltre approfondisce il rapporto tra il pane e la religione cattolica ma non solo,segue l’evoluzione verso il pane industriale pretagliato e preconfezionato, sviluppo nato dopo l’invenzione tedesca dell’affettatrice specifica.
I giorni nostri hanno visto il prezzo del pane (e soprattutto della sua materia prima, il grano) salire alle stelle a causa dello scoppio della guerra in Ucraina, effetto naturale certo in un mondo cosi globalizzato e interrelato , in cui il 30% della farina arrivava da Ucraina e Russia,
La presentazione di Cuneo ha svelato anche alcune curiosità, ad esempio i dati di consumo pro capite che dai circa 800 grammi al giorno, è arrivato a 80 grammi, per una sorta di “carbofobia” inculcata da molti diete.
Oggi, ha spiegato Rosso, c’è fortunatamente una grande richiesta di pani, semplici, artigianali, anche grazie al lavoro di grandi panificatori francesi, statunitensi e italiani, come ad esempio Davide Longoni.
Parola dal canto suo ha raccontato in breve la storia di Mondopane e di Panatè GliEvitati, realtà che segue in prima persona e che lo hanno portato a lavorare con il carcere di Cuneo e con quello di Fossano.
Un’altra tappa attende Gabriele Rosso e il suo libro in Granda ed è quella della biblioteca civica di Clavesana, che lo vedrà protagonista nel primo evento di presentazione del nuovo corso che vede Annalisa Delpiano come neocoordinatrice, lunedi 25 novembre alle ore 20,45, introdotto dal collaboratore di Cuneo24.it Fabrizio Biolè e accompagnato dall’esperienza del forno comunitario “Cà dj Mat” di Rocca Cigliè.
L’appuntamento è a ingresso libero.