In consiglio regionale una seduta aperta sulla polizia penitenziaria a poche ore dai fatti del Cerialdo

13 novembre 2024 | 07:32
Share0
In consiglio regionale una seduta aperta sulla polizia penitenziaria a poche ore dai fatti del Cerialdo

volta di lunedi 11 novembre al Cerialdo é stata l’ultima di una serie di situazioni che vedono le carceri piemontesi, se non al tracollo, almeno ad un livello di stress e difficoltà tali da non poter più rimandare interventi di mitigazione e risoluzione

La rivolta di lunedi 11 novembre al Cerialdo é stata l’ultima di una serie di situazioni che vedono le carceri piemontesi, se non al tracollo, almeno ad un livello di stress e difficoltà tali da non poter più rimandare interventi di mitigazione e risoluzione.

Se l’episodio non ha avuto conseguenze pesanti, pur avendo impegnato per parecchie ore polizia penitenziaria, forza dell’ordine e diverse ambulanze, la chiarezza secondo cui è necessario intervenire sul mondo dei penitenziari, intersecando competenze e approcci, è  ormai condivisa da tutti.

A tal propostio, il sindacato Uspp, per bocca del Segretario Moretti, comunica di aver evidenziato più volte “come il modello detentivo delle c.d. “celle aperte” sia un fallimento e quanto sia difficoltoso, con il personale attualmente impiegato carente nel numero, così come lo sono i mezzi a disposizione  per prevenire tali atti, mantenere l’ordine e la disciplina all’interno delle carceri italiane nonostante gli innegabili sforzi in atto del Governo”.

E ancora: “Scene che non possiamo annoverare come criticità di natura ordinaria e che solo grazie alla professionalità del personale operante non hanno causato conseguenze ancora più disastrose, ma eventi che richiedono un attenta valutazione anche rispetto ai provvedimenti da assumere con urgenza ad integrazione di quelli che ci risulta saranno adottati a breve con l’attuazione di un apposito manuale operativo e con il perfezionamento della costituzione dei Gruppi di Intervento Operativi (G.I.O.) che rappresenteranno una risposta a chi non rispetta le regole penitenziarie, ma occorre mettere in sicurezza gli agenti che lavorano nelle sezioni detentive ripristinandone il numero necessario attraverso arruolamenti ancora più massicci di quelli già licenziati dall’esecutivo”.
In questo clima ieri martedi 12 novembre si è svolta la seduta del consiglio regionale aperto sulle condizioni dentro le quali si muove e lavora la Polizia penitenziaria. I numerosi sindacati della categoria hanno espresso le proprie perplessità e necessità, mentre l’assessora regionale Elena Chiorino ha contestualizzato la discussione, fornendo una serie di dati, a partire da quelli relativi alla popolazione carceraria che vedono, a fornte di poco più di 51 mila posti, una presenza che supera la disponibilità di un buon 20%.

Simile, ma leggermente meno grave, la situazione nella nostra regione, in cui si parla di pià di seicento posti in esubero, rispetto ai 3720 disponibili. Nota a parte vale per gli ospiti che presentano probelmatiche psichiatriche, soprattutto se di contraltare si rilevano turnazioni lavorative molto stancanti a causa della carenza cronica di personale di sorveglianza.

La discussione a Palazzo Lascaris ha portato all’articolazione di numerose proposte, prime tra tutte l’utilizzo dell’esercito dentro i penitenziari e l’istituzione di una figura commissariale ad hoc; i temi sono stati molti, anche se, vista anche la competenza regionale diretta, il nodo della sanità è stato il principale, correlato alla necessità di revisione dell progettazione delgi edifici che ospitano le carceri.

Ancora dalla giunta regionale vengono alcuni dati relativi al minimo ma sostanziale incremento, nell’ultimo biennio, del personale, con centottanta unità in più, nonchè i numeri degli ospiti in formazione lavoro, poco meno di un terzo del totale.

Sul fronte strettamente torinese l’intervento del vicesindaco Michela Favaro, che ha sottolineato le continue aggressioni e i moltissimi suicidi, che hanno visto come protagonisti anche sette agenti, a livello nazionale.

Da parte del Ministero invece, per bocca del provveditore Mario Galati, la buona notizia che vede il Piemonte come una delle regioni potenzialmente destinatarie a breve  di un aumento del personale dirigenziale.

A chiudere, gli interventi dei Consiglieri: Magliano per la lista Cirio; Disabato e Unia per il Movimento 5 Stelle, Cerutti per la Lega; Pentenero, Conticelli e Verzella per il PD; Beccaria per Forza Italia, Zappalà e Cameroni per Fratelli d’Italia, Giulia Marro per AVS.