In consiglio regionale una seduta aperta sulla polizia penitenziaria a poche ore dai fatti del Cerialdo
volta di lunedi 11 novembre al Cerialdo é stata l’ultima di una serie di situazioni che vedono le carceri piemontesi, se non al tracollo, almeno ad un livello di stress e difficoltà tali da non poter più rimandare interventi di mitigazione e risoluzione
La rivolta di lunedi 11 novembre al Cerialdo é stata l’ultima di una serie di situazioni che vedono le carceri piemontesi, se non al tracollo, almeno ad un livello di stress e difficoltà tali da non poter più rimandare interventi di mitigazione e risoluzione.
Se l’episodio non ha avuto conseguenze pesanti, pur avendo impegnato per parecchie ore polizia penitenziaria, forza dell’ordine e diverse ambulanze, la chiarezza secondo cui è necessario intervenire sul mondo dei penitenziari, intersecando competenze e approcci, è ormai condivisa da tutti.
A tal propostio, il sindacato Uspp, per bocca del Segretario Moretti, comunica di aver evidenziato più volte “come il modello detentivo delle c.d. “celle aperte” sia un fallimento e quanto sia difficoltoso, con il personale attualmente impiegato carente nel numero, così come lo sono i mezzi a disposizione per prevenire tali atti, mantenere l’ordine e la disciplina all’interno delle carceri italiane nonostante gli innegabili sforzi in atto del Governo”.
Simile, ma leggermente meno grave, la situazione nella nostra regione, in cui si parla di pià di seicento posti in esubero, rispetto ai 3720 disponibili. Nota a parte vale per gli ospiti che presentano probelmatiche psichiatriche, soprattutto se di contraltare si rilevano turnazioni lavorative molto stancanti a causa della carenza cronica di personale di sorveglianza.
La discussione a Palazzo Lascaris ha portato all’articolazione di numerose proposte, prime tra tutte l’utilizzo dell’esercito dentro i penitenziari e l’istituzione di una figura commissariale ad hoc; i temi sono stati molti, anche se, vista anche la competenza regionale diretta, il nodo della sanità è stato il principale, correlato alla necessità di revisione dell progettazione delgi edifici che ospitano le carceri.
Ancora dalla giunta regionale vengono alcuni dati relativi al minimo ma sostanziale incremento, nell’ultimo biennio, del personale, con centottanta unità in più, nonchè i numeri degli ospiti in formazione lavoro, poco meno di un terzo del totale.
Sul fronte strettamente torinese l’intervento del vicesindaco Michela Favaro, che ha sottolineato le continue aggressioni e i moltissimi suicidi, che hanno visto come protagonisti anche sette agenti, a livello nazionale.
Da parte del Ministero invece, per bocca del provveditore Mario Galati, la buona notizia che vede il Piemonte come una delle regioni potenzialmente destinatarie a breve di un aumento del personale dirigenziale.
A chiudere, gli interventi dei Consiglieri: Magliano per la lista Cirio; Disabato e Unia per il Movimento 5 Stelle, Cerutti per la Lega; Pentenero, Conticelli e Verzella per il PD; Beccaria per Forza Italia, Zappalà e Cameroni per Fratelli d’Italia, Giulia Marro per AVS.