Linea ferroviaria Cuneo-Torino: “una situazione che dire che è vergognosa è dire poco”
Dal consueto report del Comitato Gruppo Pendolari Cuneo-Torino ne escono dati poco confortanti per un servizio che dovrebbe essere uno dei cardini per la mobilità sostenibile
Non è mancato il consueto report del monitoraggio ritardi e cancellazioni del mese di ottobre da parte del Comitato Gruppo Pendolari Cuneo-Torino, parte del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile riguardante la tratta Cuneo-Torino.
Riportiamo di seguito i risultati della rubrica “diamo i numeri”. Ottobre è stato un mese decisamente disastroso quasi quanto luglio.
Claudio Menegon, portavoce del gruppo pendolari ricorda che le fasce orarie monitorate sono dalle 5 alle 10 (m) e dalle 14 alle 20 (p). Per i treni che non partono/arrivano da/a Cuneo i ritardi vengono rilevati a Fossano mentre per gli SFM7 i ritardi sono presi da Torino Rebaudengo/Stura a Fossano e viceversa, per i treni da Fossano a Limone e viceversa i ritardi sono presi alla stazione di Cuneo in direzione Limone, viceversa a Fossano. Il monitoraggio considera solo i giorni feriali da lunedì a venerdì (esclusi eventuali festivi infrasettimanali).
I treni monitorati sono in totale 29 per la tratta da Cuneo verso Torino e 30 per il senso inverso.
Risultati:
Totale ritardo sulla tratta Cuneo-Torino: 2205 minuti (1230 fascia mattino e 975 fascia pomeridiana)
6 cancellazioni e 7 limitazioni di percorso.
440 minuti in più rispetto a settembre (non si considerano i ritardi inferiori ai 5 minuti).
Il treno con maggior minuti di ritardo è risultato il 3206 delle 6:54 con 262 minuti (10 eventi) a seguire il 3218 delle 7:24 con 245 minuti (16 eventi), e il 26720 delle 14:57 con 216 (19).
Totale eventi: 203 (104 mat., 99 pom.) 40 in più rispetto a settembre.
Da considerare l’evento tragico del 15/10 che ha contribuito in modo pesante nei minuti di ritardo e cancellazioni/limitazioni.
Totale ritardi dal 15 febbraio a fine giugno: 11418 minuti con 1061 eventi, 18 cancellazioni e 30 limitazioni.
La linea SFM ha contribuito nel totale del mese di ottobre con 1187 minuti di ritardo – 53,83%
I RV 991 minuti – 44,94 % e i Reg. 27 minuti – 1,22 %
Totale ritardo sulla tratta Torino-Cuneo: 2416 minuti (960 mat, 1456 pom)
4 cancellazioni e 13 limitazioni di percorso,
496 minuti in più rispetto a settembre e 367 in più rispetto a luglio (conteggio totale in difetto come sopra).
Il treno con maggior minuti di ritardo è risultato il 3107 delle 18:55 con 196 minuti (16 eventi), a seguire il 26770 delle 14:21 con 158 (9 eventi) e il 3115 delle 6:25 con 153 minuti (16 eventi).
Totale eventi: 236 (92 mat e 144 pom) , 36 in più rispetto a settembre.
Totale ritardi dal 15 febbraio a fine settembre: 11319 minuti con 1137 eventi , 16 cancellazioni e 50 limitazioni.
Nota: nei conteggi non è compreso il mese di Agosto in quanto non è stato monitorato.
La linea SFM ha contribuito nel totale del mese di ottobre con 1089 minuti di ritardo – 45,07%
I RV 1321 minuti – 54,68 % e i Reg. 6 minuti – 0,25 %
Ad oggi, il treno che detiene al momento il record di minuti di ritardo è il 3137 delle 18:44 con 1088 minuti con 65 eventi, quello che ha subito il maggior numero di eventi risultano essere il 26720 delle 14:57 e il 3107 delle 18:55 con un totale di 90.
Nel mese di ottobre il record di eventi è del già segnalato 26720 con 19.
“Ad oggi registriamo quindi un totale di 22898 minuti di ritardo (11553+11345) pari a 381,63 ore equivalenti a circa 16 giorni, 2200 eventi (1061+1139) di cui 35 cancellazioni e 80 limitazioni – afferma Menegon – decisamente troppo per un servizio che dovrebbe essere uno dei cardini per la mobilità sostenibile, decisamente troppo per chi deve accollarsi spese supplementari per ovviare a questo servizio pessimo, vedi affitto supplementare o spese di spostamento in auto, alle spese supplementari per coprire necessità personali di eventuali baby sitter e/ badanti, decisamente troppo come tempo rubato alla vita personale di ogni pendolare e studente. Decisamente troppo per il costo del biglietto/abbonamento richiesto, aumentato di circa il 20% in circa 3 anni, per un servizio inadeguato, ridotto e peggiorato. Decisamente troppa anche l’esasperazione a cui questo servizio sta portando l’utenza, stufa di tutti i disagi a cui è sottoposta.”
“Non sappiamo bene le ragioni di tutto ciò, quasi sicuramente ci sono le responsabilità dei vari organi ed enti competenti che si rimpallano le cause, le colpe, i costi e gli azzi al quadrato, sicuramente è una situazione che va migliorata, perché così non va bene, e dire che è vergognosa è dire poco” conclude Menegon.
E novembre non è iniziato nel migliore dei modi con ritardi accumulati nella giornata di ieri, martedì 5 novembre, anche al di fuori degli orario interessati dallo sciopero del personale in seguito all’accoltellamento del capotreno in Liguria.