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L’Italia si prepara a fermarsi: oggi anche a Cuneo sciopero generale di CGIL e UIL. La CISL non aderisce

29 novembre 2024 | 07:36
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L’Italia si prepara a fermarsi: oggi anche a Cuneo sciopero generale di CGIL e UIL. La CISL non aderisce
L'Assemblea dei delegati e delle delegate CGIL e UIL di Cuneo di lunedì 25 novembre nella Sala della Provincia in vista dello sciopero di oggi

Le ragioni dei sindacati CGIL e UIL  per lo sciopero. Manifestazione regionale a Torino. La CISL non aderisce e il segretario generale di Cuneo Enrico Solavagione ha fatto pervenire una dichiarazione che pubblichiamo

Oggi il Paese sarà chiamato a uno stop generale. Lo sciopero indetto da Cgil e Uil paralizzerà numerosi servizi, mettendo a dura prova la vita quotidiana dei cittadini. In Piemonte è prevista una manifestazione regionale a Torino.
La mobilitazione, che coinvolge lavoratori di diversi settori, ha l’obiettivo di chiedere al governo un cambiamento di rotta. Nonostante la precettazione che ha ridotto la durata dello sciopero a quattro ore per i trasporti, si prevedono disagi significativi. Anche le scuole e gli ospedali sono interessati alla mobilitazione, con possibili chiusure o limitazioni dei servizi.
Le ragioni che hanno spinto Cgil e Uil a proclamare lo sciopero generale sono molteplici: forti perplessità sulla Manovra di bilancio presentata dal governo, ritenuta insufficiente per affrontare le sfide economiche e sociali del Paese. In particolare, si critica la mancanza di investimenti in settori chiave come la sanità, l’istruzione e i servizi pubblici. Inoltre le due sigle sindacali sottolineano la necessità di aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati, duramente colpiti dall’inflazione. Chiedono pertanto adeguamenti salariali e pensionistici e maggiori tutele per i lavoratori, la riduzione delle disuguaglianze, un potenziamento dei servizi pubblici.
La Cisl, pur condividendo alcune delle criticità sollevate da Cgil e Uil, ha deciso di non aderire allo sciopero generale e ha fatto pervenire a Cuneo24 la seguente nota, sottoscritta dal segretario generale di Cisl Cuneo, Enrico Solavagione.
No allo sciopero: le ragioni della Cisl
«La Cisl non aderisce allo sciopero perché ritiene che questa manovra abbia aspetti positivi. Molti elementi rispondono alle richieste fatte dal Sindacato al Governo. Molte risorse sono state destinate al sostegno del reddito dei lavoratori e a misure di inclusione.
La Cisl riconosce la necessità di migliorare alcuni punti, ma si è in un quadro decisamente problematico, nel quale si ha un debito pubblico enorme, l’aver negli anni passati elargito senza troppa attenzione il bonus 110, i continui conflitti bellici ed un patto di stabilità europeo vincolante, avere su 30 miliardi stanziati 18 che vanno nei capitoli indicati dalla Cisl (lavoro, famiglia, sanità, previdenza) è un risultato non trascurabile.
Le conquiste ottenute dovranno essere mantenute durante l’iter parlamentare, i risultati non sono stati gentili concessioni del Governo, ma sono risultati di un’azione di pressing che tutta la Cisl ha esercitato nei confronti dell’Esecutivo, arricchite da incontri con i Parlamentari, giornate di mobilitazioni e da un confronto serrato sul tavolo nazionale, regionale e territoriale.
C’è ancora molto da migliorare, per esempio diciamo no ai tagli al personale scolastico, dobbiamo fare di più sulle pensioni minime, mettere risorse sulla non autosufficienza e strutturare la pensione di garanzia per i giovani. Altro tema da definire è il silenzio assenso sulla previdenza complementare, senza dimenticarci che va rivista la “opzione donna” che così com’è ha criteri troppo stringenti. Non escludiamo mobilitazioni, ma in questo momento riteniamo sia fondamentale rimanere “incollati” ai tavoli di confronto, perché l’alternativa è occupare le piazze ma lasciare totale mano libera all’Esecutivo. La Cisl continuerà incessantemente l’azione di pressing sul Governo finché rimarrà aperta a possibilità di migliorare questa Legge di Bilancio, ma ritiene convintamente che non bisogna abusare dello strumento dello sciopero, per non svilire la sua efficacia. Lo sciopero rimane lo strumento più nobile del sindacato democratico, ma dev’essere usato in modo efficace quando la trattativa non ha più sbocchi positivi.
La Cisl insiste sull’importanza della coesione sociale e dell’unità di intenti per il Paese. Abbiamo la necessità di un sindacato credibile che rappresenti le istanze dei lavoratori, senza vincoli ideologici. Siamo preoccupati per le recenti violenze nelle piazze, perché pericolose. Noi siamo schierati al fianco dei lavoratori vittime di aggressioni, come docenti, forze dell’ordine, personale sanitario e dei trasporti. Dobbiamo lavorare insieme per difendere questi lavoratori e le conquiste ottenute invece di alimentare conflitti e tensioni».