Nuovo Ospedale Cuneo, Manassero: “tanto si muove, ma nulla cambia”
“Non vorrei che si tentasse di fare il gioco delle tre carte per poi lasciare alla fine Cuneo con un pugno di mosche. Sarebbe di una gravità inaudita”, dichiara la sindaca alla vigilia dell’incontro della Conferenza dei Sindaci ASL CN1 con l’Assessore regionale Federico Riboldi
E’ in programma domani (giovedì 7 novembre) l’incontro della Conferenza dei Sindaci ASL CN1 con l’Assessore regionale Federico Riboldi sul nuovo ospedale di Cuneo.
Alla vigilia di un vertice che si annuncia naturalmente di grande importanza, la sindaca Patrizia Manassero ha diramato una nota dalla quale traspaiono grande preouccpazione per lo stato delll’arte e forte disappunto per quanto accaduto sino ad ora al riguardo. “Dopo l’ultimo passaggio cuneese – scrive la sindaca – abbiamo visto l’imponente piano regionale per la sanità che l’Assessore ha presentato poche settimane fa ai direttori sanitari del Piemonte. Ascolteremo gli aggiornamenti rispetto a quel piano, consapevoli del fatto che – come ho già detto – saranno solo delibere e atti amministrativi a rasserenarci. Invece fino a qui non abbiamo visto niente, nemmeno lo stanziamento indispensabile per dar corso alla gara per una nuova progettazione che dovrà per forza ripartire da zero. Questo evidentemente ci preoccupa parecchio e ci fa dire che stiamo quindi già registrando un ritardo alla seconda partenza. Perché la prima, con il PPP, si è rivelata una falsa partenza”.
“Accanto a questo – aggiunge Manassero – abbiamo appreso del ricorso al TAR della Inc Spa, rispetto a un percorso su cui gli atti non sono ancora disponibili. Abbiamo anche appreso della costituzione di un gruppo di contrasto alla legalità e questo ci interroga, data l’esistenza di una Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), preposta a quel compito.
“Possiamo dire – conclude la sindaca – che tanto si muove, ma nulla cambia e non è ancora avvenuto nulla di significativo che dia il via a un nuovo percorso per l’ospedale del territorio cuneese. Non vorrei che si tentasse di fare il gioco delle tre carte per poi lasciare alla fine Cuneo con un pugno di mosche. Sarebbe di una gravità inaudita”.