ENPA: “Riaprendo caccia al lupo, Senato espone Italia a nuove procedure d’infrazione UE”
Molto critica l’associazione per l’approvazione di un emendamento al DDL Montagna: “Si lamentano dei danni da ungulati e aprono la caccia al loro principale predatore!”
«L’emendamento approvato oggi in Senato dalla maggioranza, nel quadro del DDL Montagna, segna di fatto la riapertura della caccia al lupo e pone le basi per l’eradicazione della specie dal territorio italiano. Il colpo di mano fortemente voluto dalla maggioranza, con il placet di un Governo che odia gli animali, rappresenta un’inaccettabile involuzione nel rapporto tra l’uomo, gli animali e l’ambiente che esprime una visione del mondo arcaica e decadente», lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali a seguito del voto favorevole all’emendamento 12.156, a prima forma del senatore altoatesino Durnwalder, ben accolto dai gruppi Lega e Fratelli d’Italia.
Contrariamente a quanto sostenuto dai fautori di questo scempio, la norma ammazza-lupi mette l’Italia ancora una volta in rotta di collisione con Bruxelles ed espone il nostro Paese ad una nuova procedura di infrazione. «Dire che questo obbrobrio giuridico sia in linea con la direttiva Habitat è falso, giacché la direttiva non concede agli Stati-membri una licenza di uccidere ma, date alcune circostanze, eccezionali e ben documentate, autorizza a derogare lo status di particolare protezione accordato al lupo. Invece – prosegue Enpa – la norma “ammazzalupi” prevede che le Regioni e le Province possano uccidere ogni anno una certa quantità di lupi. Ciò nei fatti equivale a riaprire la caccia al lupo».
Per l’associazione sarebbe falso quanto dichiarato in merito alla presunta degradazione dello status di protezione del lupo, in quanto sono in corso consultazioni in tal senso e il Consiglio europeo si è espresso a favore, tuttavia la direttiva Habitat non è stata ancora modificata.
La direttiva è dunque ancora in vigore nella sua formulazione originaria e finché essa è in vigore deve essere rispettata.
Per ENPA: “Se così non fosse,e se la norma ammazzalupi venisse approvata anche dalla Camera, l’Italia sarebbe esposta ad una nuova procedura d’infrazione.”
E conclude: «Alla base di questo progetto c’è anche una profondissima ignoranza delle dinamiche del mondo animale. Governo, parlamentari, associazioni di categoria e armieri denunciano un giorno sì e l’altro pure una presunta situazione di sovrannumero degli ungulati. Ebbene –cosa propongono? Propongono di sterminare il principale predatore degli ungulati, il lupo appunto, che svolge una importantissima funzione bioregolatrice. Evidentemente l’obiettivo è proprio questo: favorire la proliferazione di cervi, daini e cinghiali per avere maggiori occasioni di sparo»