Vernante, ancora nessuna verità sulla morte di Klaudio Myrtaj
Un anno è trascorso dalla tragica morte di Klaudio Myrtaj, l’operaio albanese ucciso da un colpo d’arma da fuoco nel laboratorio di falegnameria a Vernante. Nonostante il passare del tempo e l’impegno delle forze dell’ordine, il caso rimane avvolto nel mistero.
A un anno dalla tragica morte di Klaudio Myrtaj, il 34enne albanese trovato agonizzante in una falegnameria di Vernante, colpito alla testa da un proiettile, rimane ancora un mistero la causa che ne ha provocato il decesso.
Myrtaj, arrivato in Italia da pochi anni, era un lavoratore instancabile; lavorava in un’azienda edile di Caraglio gestita da un parente e arrotondava nel tempo libero nel laboratorio artigianale di Vernante.
La sua vita si è interrotta in modo violento e improvviso, in un pomeriggio di novembre. Le indagini non hanno portato a conclusioni definitive. Omicidio, suicidio o incidente? Tutte ipotesi al vaglio degli inquirenti, ma dopo dodici mesi non si conosce ancora l’esito delle indagini, che si disse affidate anche ai RIS di Parma, fondamentali per ricostruire la dinamica dei fatti.
Un elemento cruciale della vicenda sarebbe una pistola di piccole dimensioni, calibro 22, con silenziatore artigianale, ritrovata solo alcuni giorni dopo, un dettaglio che getta ulteriori ombre sul caso.
Mentre il tempo passa, la famiglia di Myrtaj continua a vivere nell’incertezza. La speranza è che presto la giustizia faccia il suo corso e dia una risposta a tutti gli interrogativi rimasti senza soluzione.