Coppia cuneese si vede negare l’affissione del necrologio per il gatto Tato
6 dicembre 2024 | 08:55
Il manifesto funebre di Tato
A Cuneo non è stato possibile per ragioni amministrative, ma a Boves e a Borgo San Dalmazzo i “tiletti” sono stati accettati dall’ufficio affissioni
Cuneo – Un gesto d’affetto verso un amico a quattro zampe si è scontrato con la burocrazia. Claudio Tomatis e Stefania Tosello, una coppia cuneese, hanno voluto rendere omaggio al loro gatto Tato, scomparso all’età di vent’anni, con un annuncio funebre. Tuttavia, la loro richiesta è stata respinta dal Comune di residenza, che ha motivato il diniego con “ragioni amministrative”. Ne dà notizia l’agenzia Ansa.
Tato, un gatto randagio adottato dalla coppia dopo un incidente stradale, è stato per quattordici anni un membro a tutti gli effetti della famiglia. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile, e i suoi umani hanno voluto salutarlo pubblicamente con un necrologio, completo di foto e dedica.
L’assessore ai Servizi funebri, Luca Serale, ha spiegato che la normativa comunale prevede che le affissioni mortuarie siano strettamente legate all’anagrafe e allo stato civile, e che quindi non siano ammesse per gli animali.
La vicenda ha sollevato un ampio dibattito sulla questione degli animali domestici e sul loro ruolo nella società. Sempre più persone considerano i propri animali come veri e propri membri della famiglia, e desiderano poterli ricordare e onorare anche dopo la loro morte.
Nonostante il diniego del Comune di residenza, la coppia Tomatis-Tosello non si è arresa. Grazie alla collaborazione di un’agenzia di onoranze funebri, sono riusciti ad affiggere una quarantina di manifesti nei comuni vicini di Borgo San Dalmazzo e Boves, dove hanno ricevuto un’accoglienza più calorosa.
L’Ansa riporta anche un aneddoto: «Il gatto in un’occasione fu anche protagonista di un fatto di cronaca, mettendo in fuga i ladri che stavano rubando una bicicletta dal cortile dell’abitazione ove viveva. L’azione gli valse un articolo di giornale e la riconoscenza degli umani».