A Cuneo dopo le 2 morti di Alba un appello per l’inclusione da una nuova associazione

20 dicembre 2024 | 07:31
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A Cuneo dopo le 2 morti di Alba un appello per l’inclusione da una nuova associazione
Alcuni membri dell'Associazione per una Cuneo Multietnica davanti al Municipio di Cuneo

Le leggi e le politiche attuali, secondo la neonata associazione ”Per una Cuneo Multietnica”, creano una serie di ostacoli che rendono difficile la vita quotidiana dei migranti, dalla ricerca di un alloggio al reperimento di un lavoro

Cuneo – Mercoledì 18 dicembre si festeggiava la ”Giornata Internazionale dei Migranti”. La neo costituita associazione “Per una Cuneo Multietnica” ha colto l’occasione di questo importante evento stabilito dall’ONU per lanciare un grido d’allarme sulla difficile situazione vissuta dai migranti nella città. La tragedia della morte di Issa Loum e Mamadou Saliou Diallo, trovati senza vita pochi giorni fa in un giaciglio di fortuna ad Alba, ha evidenziato le condizioni precarie in cui versano molti stranieri residenti nel territorio.
«Non è un caso se sempre di più le persone che si ritrovano a vivere ai margini sono migranti» afferma l’associazione. «Conosciamo tante situazioni di persone marginalizzate che non godono del privilegio di una rete sociale stabile».
In un comunicato, l’associazione sottolinea come il sistema di accoglienza in Italia, anziché favorire l’integrazione, contribuisca a marginalizzare chi arriva da lontano. Le leggi e le politiche attuali, secondo l’associazione, creano una serie di ostacoli che rendono difficile la vita quotidiana dei migranti, dalla ricerca di un alloggio al reperimento di un lavoro.
La discriminazione razziale, la paura e lo stigma sociale sono altri elementi che rendono difficile l’integrazione. «Sentiamo spesso parlare di ‘stranieri’, ma son rare le volte che veniamo direttamente interpellati» denuncia l’associazione.
Nonostante le difficoltà, la comunità migrante di Cuneo non si arrende e continua a lottare per i propri diritti. La nascita dell’associazione rappresenta un passo importante verso una maggiore visibilità e un’effettiva partecipazione alla vita della città. «Siamo parte integrata di questo paese» concludono, «non vogliamo più morirci giovani, né essere strumentalizzati nel dibattito politico».