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La leggenda di Rudolph: la renna dal naso rosso

25 dicembre 2024 | 14:53
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La leggenda di Rudolph: la renna dal naso rosso

La morale che lo scrittore Robert L. May ha voluto far arrivare riguarda il valore dell’individualità

C’era una volta, al Polo Nord, una piccola renna di nome Rudolph.

Era una renna piuttosto particolare perché il suo naso non era un normale naso da renna, nero e umidiccio, ma era un enorme naso rosso luccicante come una lampadina.

Per colpa di questo nasone incredibile, tutte le sue compagne non facevano che prendere in giro il povero Rudolph.
La mamma e il papà cercavano di consolarlo, ma tutto era inutile: Rudolph si disperava, piangeva e preferiva starsene in disparte, piuttosto che essere deriso.

In una fredda e nebbiosa sera di Vigilia, Babbo Natale era molto preoccupato: non sapeva proprio come fare a partire con la slitta!

C’era una nebbia così densa che non si vedeva ad un palmo dal naso.

“Povero me – si disperava Babbo Natale – come farò a portare i regali ai bimbi che mi stanno aspettando?” Pensieroso Babbo Natale guardò le sue renne, che lo stavano a guardare tristi e mogie e lo sguardo gli cadde su Rudolph, il cui naso per la tristezza luccicava più del solito.

All’improvviso Babbo Natale ebbe un’idea fantastica: “Rudolph, piccolo mio, tu stanotte guiderai la mia slitta. Il tuo nasone rosso ci illuminerà la strada come un faro nella notte!”

Rudolph non sapeva cosa rispondere, temeva di non essere in grado di condurre la slitta in giro per il mondo. A questo punto le compagne di Rudolph si accorsero di essere state un po’ sciocche e iniziarono a incoraggiarlo, con applausi e salti. La slitta partì e la giovane renna portò a termine il suo compito.

Grazie al suo naso luminoso, illuminò la strada e Babbo Natale riuscì a consegnare i regali a tutti i bambini.

Così il simpatico Rudolph entrò nelle grazie del buon Babbo Natale, che lo accolse con sé, e le renne, che da sempre erano state 8, diventarono 9, il grosso naso rosso dell’ultima arrivata divenne un pregio nelle fredde notti di neve e nebbia.

La morale che lo scrittore Robert L. May ha voluto far arrivare riguarda il valore dell’individualità: ognuno dovrebbe esser accettato così com’é e sono proprio le caratteristiche individuali di ogni persona a permetter di farsi strada nella vita.