Legambiente impietosa: Il trasporto ferroviario piemontese è al collasso

Il rapporto Pendolaria 2025 di Legambiente definisce la linea Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza come una delle peggiori d’Italia e anche le linee metropolitane di Fossano e Alba versano in condizioni critiche
Cuneo – Il sistema ferroviario piemontese è in ginocchio. A denunciarlo è il Rapporto Pendolaria 2025 di Legambiente, presentato ieri, che dipinge un quadro allarmante della situazione, con ritardi cronici, cancellazioni frequenti e infrastrutture obsolete.
In particolare, la linea Cuneo-Ventimiglia è stata etichettata come una delle peggiori d’Italia, con un treno a gasolio lento e poco capiente che collega le due città ad una velocità di 40 chilometri all’ora. Anche il Servizio Ferroviario Metropolitano di Torino e le linee metropolitane per Alba e Fossano versano in condizioni critiche, con problemi infrastrutturali e materiale rotabile fatiscente.
La linea Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza viene descritta nel capitolo “Le linee peggiori d’Italia”. Ecco alcuni righe: “Della linea internazionale presente nel titolo, non è rimasto che, nei fatti, un treno a gasolio, da neanche 200 posti, che quattro volte al giorno, andata e ritorno, collega Cuneo e Ventimiglia a 40 km/h di massima per limitazioni infrastrutturali. La “ferrovia delle meraviglie” è un caso emblematico di mancata collaborazione internazionale, disinteresse da entrambi i lati delle Alpi e opportunità mancate. La linea, oltre che per il disinteresse internazionale, è in sofferenza anche per eventi meteorologici, quale la tempesta Alex dell’ottobre 2020, e, dal luglio 2024, ripetute e quotidiane interruzioni del servizio in seguito a continue agitazioni del personale francese che indice numerosi scioperi senza preavviso – tant’è che in alcuni casi neanche il personale di Trenitalia ne è risultato informato. I pendolari sono all’esasperazione in quanto iniziano ad avere problemi sul posto di lavoro oltreché nella vita privata e stanno pensando ad azioni legali per tutelarsi. Invece di valorizzare la linea ferroviaria esistente, poi, l’interesse delle amministrazioni, soprattutto quella piemontese, è quello di pensare al raddoppio del tunnel stradale del Tenda, un progetto difficile e anche quello in ritardo. La linea, prima dei danni della guerra, era addirittura elettrificata, e permetteva di collegare Torino e il nord Italia in generale a Nizza per la via più breve e scenografica. Senza una chiara azione di rilancio da parte delle regioni Piemonte, Liguria e PACA sarà impossibile immaginare un futuro migliore per questa linea”.