Bilancio regionale Sanità 2025-’27: soddisfazione da FdI, critiche e delusione da PD e M5S

30 gennaio 2025 | 18:30
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Bilancio regionale Sanità 2025-’27: soddisfazione da FdI, critiche e delusione da PD e M5S
L'assessore regionale Riboldi

Per i meloniani è palese l’aumento di risorse rispetto al passato; pentastellati e democratici sottolineano il definanziamento di molti settori e la cronica mancanza di un piano sanitario regionale

Si è chiusa questa mattina, giovedi 30 gennaio, in quarta Commissione consiliare, l’analisi della parte del bilancio regionale riguardante la Sanità piemontese.

Come da copione i partiti che sostengono la Giunta Cirio rappresentano una situazione soddisfacente, mentre le opposizioni storcono il naso su diversi aspetti, tra cui la mancanza di un piano sanitario regionale.

LE LODI DI FRATELLI D’ITALIA

Per Fratelli d’Italia, lo stanziamento di 12,9 miliardi di euro, che rappresentano 250 milioni di euro in più rispetto al 2024, valorizza l’impegno di chi opera nella sanità pubblica per garantire le migliori cure.

Per i consigieri di FdI: “L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, ha affrontato il tema delle liste d’attesa su cui la Regione intende intervenire anche attraverso un rafforzamento della medicina territoriale che si esplicita nelle Centrali operative territoriali, negli Ospedali di comunità, nelle Case di Salute, nell’incremento dei posti letto in area intensiva e nel potenziamento dei servizi informativi.

L’assessore ha ribadito che, contrariamente a quanto strumentalmente evidenziato dai gruppi di minoranza, non ci saranno tagli relativi al contrasto al gioco d’azzardo e ai disturbi alimentari, al supporto psicologico, ai non udenti e alla fibromialgia.”

Al termine dei lavori della Commissione, il consigliere Davide Zappalà, vicepresidente della Commissione Sanità ed il Capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Riva Vercellotti, hanno così articolato le proprie impressioni:

“L’assessore Riboldi – dichiara Davide Zappalà sta compiendo un lavoro straordinario che conferma l’attenzione della Regione Piemonte alle necessità sanitarie dei cittadini. La spesa corrente cresce di 250 milioni di euro: un segnale forte di una visione chiara e responsabile per garantire cure adeguate e ridurre le liste d’attesa.

La spesa sanitaria si evolve nel tempo perché cambiano le tecniche, migliorano le efficienze, e c’è una maggiore attenzione verso il territorio. Il dato cruciale, a differenza di quanto viene detto dalle opposizioni, è che si spende di più, investendo così in un servizio sanitario al passo con i tempi.

In Piemonte stiamo scrivendo una nuova pagina per il futuro della Sanità e dell’assistenza pubblica. E siamo orgogliosi del percorso intrapreso”

Sentiamo la sinistra cercare appigli per criticare il bilancio della sanità, ma di certezze ce n’è una: nel Bilancio regionale le risorse appostate per il 2025 sono maggiori rispetto a quanto previsto nel 2024” aggiunge Riva Vercellotti.

Dalla sinistra, che improvvisamente si sveglia dal letargo, non accettiamo lezioni e ricordiamo che negli anni in cui hanno governato Regione e Stato, hanno eliminato ospedali, tagliato posti letto e personale sanitario con una programmazione del fabbisogno di medici e infermieri completamente errata. Ora paghiamo quegli errori, ciononostante l’Assessore Riboldi sta lavorando bene per garantire i servizi essenziali a tutti i cittadini piemontesi, in particolare agli anziani e ai più fragili” ha concluso il Capogruppo Riva Vercellotti.

LE CRITICHE DALLE OPPOSIZIONI

Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha invece criticato la gestione della maggiornza: “Mancanza di programmazione, sempre meno risorse a disposizione e nemmeno l’ombra dei fondi promessi dal Governo Meloni: un bilancio lacrime e sangue, l’ennesimo in assenza di un piano sociosanitario che chiediamo ormai dalla scorsa legislatura.

Una situazione grave e inaccettabile, senza tra l’altro una programmazione fondamentale per risolvere le criticità che ormai si trascinano da anni in tutto il Piemonte. Lo abbiamo ribadito in Commissione Sanità all’assessore Federico Riboldi. Liste d’attesa infinite, personale sanitario costretto a turni massacranti e continuo ricorso ai gettonisti, nuovi ospedali ancora al palo, case di comunità in ritardo nonostante la pioggia di milioni ottenuti grazie al Pnrr.

Per non parlare poi dei pochi fondi a disposizione, ad esempio, per chi soffre di disturbi alimentari, per la salute mentale o per le prestazioni dietetiche. In merito alla mancanza di fondi per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, abbiamo chiesto all’assessore di relazionare al Consiglio sui risultati ottenuti, come previsto appunto dall’articolo 24 della legge approvata a luglio 2021 – dopo aver smantellato la legge regionale 9/2016 che era stata votata da tutte le forze politiche: vogliamo verificare i rischi per la tutela della salute, soprattutto per i cittadini più fragili.

Una cosa è chiara: nonostante i proclami sia in campagna elettorale che in questi primi sei mesi di governo, la Giunta Cirio – che amministra il Piemonte ormai da sei anni – evidentemente non è in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini e delle cittadine piemontesi.”

Per Domenico Rossi e Daniele Valle del Partito Democratico, le risorse sono solo annunciate e non esiste alcun investimento su nuovo personale: “Ancora annunci ma nessuna certezza. L’intervento dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi in Commissione sul bilancio della sanità piemontese ci lascia profondamente insoddisfatti, a partire dalla “ricetta” presentata per abbattere le liste d’attesa fondata su tre punti: appropriatezza, piano semestrale  di lavoro straordinario volontario (sulla cui questione si è espressa anche Anaao Assomed) e indirizzo delle prestazioni del privato. Sulle disponibilità dei sanitari ci sembra sia già arrivata la risposta dai sindacati, le prestazioni aggiuntive non sono una soluzione, ma soprattutto manca la parola principale: piano straordinario di assunzioni. 

Su temi critici come disturbi alimentari, malattie rare e gioco d’azzardo patologico, per citarne alcuni, l’assessore si è trincerato dietro ad un generico “i soldi arriveranno dal nazionale”. Peccato che quei trasferimenti ancora non ci siano e chi governa la Regione abbia scelto di tagliare pesantemente quei capitoli pur sapendo che i fondi nazionali vengono quasi tutti assorbiti dall’adeguamento dei contratti e, quindi, non garantiranno un aumento di servizi e di personale. Inoltre l’assessore ha condiviso la nostra preoccupazione sull’adeguamento contrattuale delle cooperative sociali e sulla necessità di farsene interamente carico: manca però ancora una risposta chiara sul come, sul quando e sul quanto.

Laddove vengono stanziate le risorse non mancano i problemi di programmazione e gestione del sistema. Pensiamo alla medicina e all’assistenza territoriale: i pediatri di base vengono fortemente discriminati perché i fondi destinati alla medicina di gruppo si rivolgono solo ai medici di medicina generale. Quest’anno, infine, termina la sperimentazione sullo psicologo di cure primarie: occorre condividere il percorso per metterlo in sicurezza, come emerso anche dall’incontro fra Ordine degli psicologi e Assessore della scorsa settimana.

Siamo, insomma, di fronte ad un bilancio lacunoso che manca di una visione chiara e non fa altro che disperdere risorse ed energie. Un giudizio negativo che potrebbe persino peggiorare poiché la documentazione consegnata ai consiglieri non entra nel merito di come viene usato il fondo indistinto e perciò non consente di capire come vengono spesi i finanziamenti. Ad esempio è impossibile sapere quanto spende il Piemonte per la salute mentale.

Il Gruppo del Partito Democratico sta predisponendo emendamenti e ordini del giorno nel tentativo di migliorare il documento finanziario ma torniamo a sottolineare come sia fondamentale l’adozione di un nuovo piano socio sanitario regionale per riuscire davvero a rilanciare il sistema regionale. Oggi l’assessore ha dichiarato che il nuovo piano approderà in commissione a metà febbraio: sarà la volta buona?”