Dana Italia: a rischio il futuro degli stabilimenti di Sommariva Perno e Cervere

24 gennaio 2025 | 07:27
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Dana Italia: a rischio il futuro degli stabilimenti di Sommariva Perno e Cervere
La riunione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di ieri a Roma

Ieri un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. In provincia di Cuneo rischiano il posto 400 famiglie. Il governo interviene, ma le preoccupazioni restano alte

Cuneo – Un futuro incerto incombe sugli stabilimenti Dana Italia di Sommariva Perno e Cervere. La decisione della multinazionale di mettere in vendita le proprie attività in Italia ha acceso i riflettori sulla sorte di centinaia di lavoratori, quattrocento solo nella nostra provincia.

A seguito delle pressioni politiche e sindacali, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha convocato un primo tavolo di confronto con l’azienda. All’incontro hanno partecipato rappresentanti dei lavoratori, delle istituzioni locali e nazionali, tra cui la deputata Pd Chiara Gribaudo e il senatore leghista Giorgio Bergesio.

Dana in Italia conta 3.800 dipendenti in 12 stabilimenti produttivi e quattro entità legali (Dana Italia, Dana Motion Systems Italia, Dana TM4 e Dana Graziano) attive nello sviluppo e produzione di sistemi di trasmissione per il mercato delle macchine agricole e dell’edilizia. In provincia di Cuneo gli stabilimenti interessati sono lo storico di Sommariva Perno, ex Graziano trasmissioni, e lo stabilimento di Cervere. Una situazione che getta nell’incertezza il futuro di circa 400 lavoratori. Nonostante le rassicurazioni del Ministero di voler monitorare la situazione, le preoccupazioni restano alte. I sindacati temono che la vendita degli stabilimenti possa portare a pesanti ripercussioni sull’occupazione e sul tessuto produttivo locale.

“Si lavora – scrive una nota del Ministero – affinché la decisione della società possa rappresentare un’opportunità di valorizzazione e di ulteriore sviluppo delle realtà italiane della divisione, fiore all’occhiello del gruppo. Le parti continueranno a confrontarsi nelle sedi più adeguate, aziendali, regionali e ministeriali, in base alle rispettive competenze, nell’ottica di un continuo monitoraggio di questa fase societaria”.

A conclusione dell’incontro, le strutture tecniche del Mimit hanno assunto l’impegno a riconvocare le parti nel momento in cui emergeranno elementi significativi per lo sviluppo dell’azienda in Italia.