Giulia Marro replica alle riflessioni del collega Sacchetto sul ruolo dell’Europa

Per la consigliera si tratta di una visione distorta su tutta la linea, con una posizione incoerente nei confronti dell’UE
Riportiamo il testo integrale:
“La lettera del consigliere Sacchetto dipinge un quadro distorto della posizione dell’Italia e dell’Europa nel contesto geopolitico ed economico globale, sostenendo una narrazione che sembra più funzionale alla propaganda politica che a un’analisi obiettiva della realtà. Un’abitudine del governo e della maggioranza in Regione che però poi non mancano di pavoneggiarsi quando i bilanci vanno in positivo grazie ai fondi europei.
Sacchetto accusa l’Unione Europea di essere un continente in declino, vittima delle proprie regolamentazioni e delle scelte delle famiglie politiche di sinistra. Ma dimentica di menzionare come proprio le politiche di regolamentazione e tutela dei diritti, dell’ambiente e della concorrenza abbiano fatto dell’UE uno dei principali attori globali, capace di promuovere modelli di sviluppo sostenibili e di contrastare il dumping sociale ed ecologico che altrove è la norma.
L’affermazione secondo cui l’Europa sarebbe rimasta indietro sull’intelligenza artificiale è quantomeno imprecisa. L’UE ha scelto di regolamentare il settore per garantire che l’IA sia sviluppata in modo etico e responsabile, evitando i rischi di sorveglianza di massa e discriminazione automatizzata che vediamo altrove. Non è una mancanza di visione, ma una strategia per rendere la tecnologia compatibile con i valori democratici.
Sull’accordo Mercosur, Sacchetto elogia il blocco imposto dall’Italia senza menzionare che questa decisione è stata presa non per proteggere i diritti dei lavoratori o per favorire politiche ambientali più rigorose, ma per difendere gli interessi di una parte ristretta del comparto agricolo, senza una visione ampia sugli effetti economici complessivi.
Ancora più discutibile è l’esaltazione del Piano Mattei, un progetto che, al di là degli annunci, manca ancora di contenuti concreti e rischia di essere un’operazione di facciata senza reali benefici per l’Africa e per l’Italia. Parlare di “prestigio internazionale” dell’Italia quando la nostra politica estera è caratterizzata da ambiguità e subalternità agli equilibri interni della maggioranza è quantomeno azzardato.
Infine, il passaggio sul Green Deal rivela una pericolosa miopia: presentare la transizione ecologica come un attacco al benessere europeo significa ignorare gli effetti devastanti della crisi climatica, che colpiscono prima di tutto settori economici chiave, dalla produzione agricola all’industria. Non si può difendere l’ambiente senza trasformare il modello economico: il negazionismo climatico di comodo non è una strategia, è un suicidio politico ed economico.
La lettera di Sacchetto è l’ennesimo tentativo di rivendicare meriti inesistenti del Governo Meloni e di contrapporre un’Europa “ingessata” a un’Italia che si vorrebbe protagonista, ma che in realtà si sta sempre più isolando sul piano internazionale, incapace di proporre soluzioni credibili e realmente efficaci per affrontare le sfide del presente e del futuro.
Giulia Marro – consigliera regionale AVS”