Il fungo di Ceva sarà Prodotto Agricolo Tradizionale
Il Museo del Fungo cebano diventerà regionale
Lo scorso venerdì 17 gennaio il presidente del Consiglio Regionale, Davide Nicco, e il consigliere regionale Claudio Sacchetto, hanno incontrato l’Amministrazione Comunale di Ceva, una delegazione del Gruppo Micologico Cebano, la stampa e visitato il Museo del Fungo. La visita è stata l’occasione per parlare proprio del prodotto tipico locale, il fungo, e della sua promozione in un’ottica di valorizzazione territoriale della città di Ceva e di tutto il Cebano. In particolare, sono stati affrontati l’iter per trasformare il Museo del Fungo in museo regionale e la procedura per rendere il fungo di Ceva PAT (prodotto agricolo tradizionale).
“E’ una presenza che onora, quella del presidente del Consiglio Regionale” ha commentato il sindaco Fabio Mottinelli nel discorso di saluto. “Il presidente per me è un amico, abbiamo affrontato il percorso politico insieme anche con il consigliere Claudio Sacchetto e averli qui è importante per dare un segnale di attenzione al territorio e ai piccoli Comuni, erroneamente considerati marginali, che hanno subìto un vuoto politico dopo la riforma Delrio che ha esautorato, di fatto, il ruolo delle Province aumentando la distanza tra il Comune e l’Ente di riferimento superiore, che è diventata la Regione, ma per fortuna la differenza è fatta dalle persone e noi oggi percepiamo la Regione molto vicina al nostro Comune.”
“Questo è un momento di confronto importante” ha proseguito il primo cittadino. “Il dialogo tra Comune e Regione rimane vivo e attivo a 360 gradi e oggi vede coinvolto direttamente il Museo del Fungo, di cui andiamo fieri come cebani, un progetto ambizioso nato con le amministrazioni precedenti e portato avanti dal Gruppo Micologico”. “Ringrazio l’amministrazione di Ceva per questo invito e Davide Nicco per essere qui oggi.” Ha esordito il consigliere Sacchetto. “Condividiamo la militanza politica e abbiamo cercato di impostare il lavoro insieme per i prossimi anni su tematiche su cui ci siamo già confrontati, afferenti in particolare al turismo, all’economia e alle attività produttive. Questa giornata si va a focalizzare sul fungo. La Mostra Nazionale del Fungo esiste dal 1962 e il museo è un unicum a livello nazionale, sono eccellenze che permettono di valorizzare il prodotto in maniera ampia e diffusa. La Regione ha contribuito alla nascita del Museo del Fungo e vogliamo proseguire in questo solco, avviando l’iter per trasformarlo in museo regionale, così da poter ricevere il patrocinio oneroso del Consiglio Regionale per le attività svolte al suo interno, questo permetterà di inserire il logo ufficiale del Consiglio Regionale e richiedere la contribuzione tramite gli appositi bandi del Consiglio stesso, accedendo così a una nuova linea di finanziamento. Per la procedura per il PAT, inoltre, confermiamo che i requisiti per rientrare nel perimetro della richiesta ci sono, di questo abbiamo già discusso anche con l’assessore regionale Paolo Bongioanni, di cui portiamo i saluti. C’è una storicità di boschi puliti e coltivati che permettono la crescita di funghi di prima qualità, questo merita un riconoscimento ufficiale”.
A concludere il ciclo di interventi istituzionali è stato proprio Davide Nicco, che ha espresso grande soddisfazione per quanto emerso dalla mattinata: “Sono felice di essere qui e dell’invito ricevuto dal Comune, anche per i rapporti di amicizia e vicinanza politica che mi legano al sindaco. Devo poi
ammettere che Claudio Sacchetto ci teneva molto a questa visita, questa è una città che il collega consigliere porta nel cuore. Il fungo è non solo un’eccellenza enogastronomica, ma anche un’importante fonte di reddito e lavoro. Inoltre, è uno dei prodotti agroalimentari più importanti del
Piemonte ed è nostro dovere essere al vostro fianco per la sua valorizzazione. Il Museo può incentivare il turismo nella città e, così facendo, creare un nuovo circolo virtuoso di turisti che ormai sempre più spesso scelgono la nostra Regione per visite e vacanze”.
Come ricordato in chiusura da Giorgio Raviolo, presidente del Gruppo Micologico Cebano, la loro associazione, esclusivamente di volontariato, ha collaborato con molte amministrazioni per far sì che il fungo venisse riconosciuto come prodotto tipico e per far nascere l’omonimo museo. Il Museo
del Fungo, situato nell’ex convento dei frati Cappuccini, oggi di proprietà comunale, è strutturato con un percorso immersivo allestito al piano terra, un mix tra museo tradizionale e museo interattivo pensato per accogliere un pubblico il più ampio possibile, che spazia dall’addetto ai lavori, alle
scolaresche, al semplice curioso.
Al termine dell’incontro, uno scambio di doni ha sancito la collaborazione tra le istituzioni. Il Comune ha donato a Davide Nicco il libro “Memorie storiche della città e marchesato di Ceva” di Arciprete Giovanni Olivero e pubblicato a Ceva nel 1858 presso Garrone Teonesto; invece il Gruppo Micologico Cebano ha omaggiato gli ospiti del piatto celebrativo della Mostra del Fungo di Ceva 2024 e del libro di Giorgio Raviolo sulla storia della Mostra e del Gruppo Micologico Cebano. I rappresentanti del Consiglio Regionale hanno portato una simbolica cartellina contenente i documenti necessari per l’iter che trasformerà il Museo del Fungo in museo regionale. La mattinata si è conclusa con una visita guidata al Museo del Fungo a cui hanno partecipato Davide
Nicco, Claudio Sacchetto, alcuni esponenti dell’Amministrazione Comunale e la stampa.
La trasformazione del Museo del Fungo in museo regionale e la qualifica di PAT per il fungo di Ceva sembrano ormai diventare realtà grazie alla collaborazione di numerosi enti istituzionali e all’alacre lavoro di promozione, diffusione e divulgazione che ha sempre contraddistinto la città.