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Peveragno ha ricordato i 30 martiri che il 10 gennaio 1944 “caddero senza un perchè”

13 gennaio 2025 | 13:00
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In piena II Guerra Mondiale, in un apparentemente tranquillo lunedì di mercato, i tedeschi irruppero in paese e seminarono terrore e morte. il sindaco Paolo Renaudi: “Questo è l’essere umano, siamo capaci di fare cose orribili senza un vero motivo”

Nella mattinata di ieri (domenica 12 gennaio), Peveragno ha ricordato le 30 persone che il 10 gennaio 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale, persero la vita per mano tedesca in quello che verrà poi definito l’Eccidio della Paschetta. Come da copione ormai consolidato, da piazza Pietro Toselli è partito il corteo che ha raggiunto piazza XXX Martiri (il luogo, ai tempi piazza Paschetta, in cui la maggior parte delle vittime perse la vita poichè fucilata) in cui si è celebrata la cerimonia di commemorazione.

Prima degli interventi di Luca Robaldo (presidente Provincia) e Claudio Baudino (presidente Unione Montana Alpi del Mare), il sindaco Paolo Renaudi ha invitato i tanti bambini presenti a immedesimarsi per un attimo nei bambini di allora che in quella piazza, quel giorno, persero il padre, uno zio, un parente, chiedendosi, naturalmente senza alcuna risposta plausibile, il perchè. Una domanda a cui il primo cittadino prova a dare lui una risposta, che è anche l’invito a una riflessione, innanzituttto su se stessi: “questo è l’essere umano, siamo capaci di fare cose orribili senza un vero motivo”. Dal sindaco anche la sottolineatura sull’importanza di mantenere viva la memoria su ciò che accadde quel giorno per fare sì che non si verifichi più e un invito ad impegnarsi in prima persona in tal senso: “tutti i giorni dobbiamo lavorare partendo dal basso cercando di dare l’esempio evitando l’odio e la contrapposizione feroce e inutile, ma non è facile”.

Bambini e ragazzi (alunni delle scuole peveragnesi) che, come consuetudine, sono stati protagonisti, insieme ai loro insegnanti, del finale della commemorazione con canti di pace e con la lettura di alcuni estratti del libro “L’eccidio della Paschetta” di Giovanni Magnino, che racconta quel lunedì di 81 anni fa in cui a Peveragno trenta persone, come scriverà lo stesso Magnino, “caddero senza un perchè, vittime di un’insensata brutalità”.