Spettacolari disegni dalle scie di condensazione degli aerei nei cieli del monregalese
Prevedibili le decine di commenti social sulle famigerate – e inesistenti – “scie chimiche”. Proviamo qui a spiegare di cosa si tratta
Ieri pomeriggio, domenica 5 gennaio, ancor di più grazie alla straordinaria attrazione delle oltre 30 mongolfiere che solcavano i cieli del monregalese per l’annuale raduno dell’epifania, è capitato a molti cuneesi di sollevare lo sguardo verso il cielo nell’area della valli, delle colline e della pianura intorno a Mondovi.
Evidentemente il giusto equilibrio tra temperatura e umidità dell’aria ha creato, nelle stesse ore, una visibilissima concentrazione di scie di condensazione molto persistenti, lasciate da aerei in rotta nella zona, tanto da poter visualizzare alcuni apparenti disegni geometrici nel cielo terso, e, come succede in questi casi, alimentare, soprattutto sui principali social network, discussioni che hanno rimesso in campo per l’ennesima volta la bizzarra teoria complottista delle cosidette “scie chimiche”.
Da Mondovi, Beinette, Peveragno, Chiusa Pesio e basse valli monregalesi decine di commenti sono stati postati a proposito dei percettibili “disegni” di quella che a tratti è parsa come una irregolare scacchiera di persistenti scie che si sono intersecate con direzioni nord-sud e est-ovest.
Non abbiamo certo la competenza tecnica per descrivere il maniera accademica tale fenomeno, nè è questo il contesto giusto, ma, da testata che si cimenta ogni giorno per fare informazione seria e rigorosa, proviamo a dare, letteratura scientifica alla mano, la giusta interpretazione di un fenomeno che è indubbiamente curioso, ma altrettanto linearmente ordinario e perfettamente spiegabile senza tirare in ballo sistemi occulti di chissà quali menti perverse che tenterebbero di tanto in tanto esperimenti pericolosi per modificare artificialmente il meteo, più o meno localmente.
Uno degli spunti più interessanti, e comprensibili anche per i non addetti ai lavori, viene dal seguitissimo blog “Geopop“, fondato da Andrea Moccia, geologo divulgatore scientifico che i più ricorderanno, tra l’altro, come ospite di punta del Festival della TV di Dogliani nell’edizione del 2023.
In sintesi le cosiddette “scie chimiche” non sono altro che le ordinarie scie di condensazione degli arei in transito, le quali contengono una alta concentrazione di vapore acqueo formato dalla combustione del kerosene nei velivoli, con aggiunta di anidride carbonica e tracce di sostanze inquinanti di scarto della stessa combustione.
Si formano, ed hanno le medesime caratteristiche – prima tra tutte il colore – nello stesso modo in cui si formano le nuvole, cioè dall’incontro di aria calda umida – quella che esce dallo scarico degli aerei – e aria secca – quella presente in atmosfera ad alta quota.
Persistono per più o meno tempo a seconda delle condizioni temporanee di umidità e temperatura alla quota in cui l’aereo sta passando.
Contengono infine alcune tracce di metalli pesanti e altri inquinanti, normali scarti, come detto, del processo di combustione nei motori, mentre non vi è alcuna evidenza scientifica di un progetto più o meno palese per la diffusione volontaria di sostanze nocive per ambiente ed esseri umani, diverse da quelle che, a seconda di velocità, potenza, obsolescenza del motore e tipo di velivolo, vengono emesse dal normale ciclo di combustione.