Cascina Vecchia: Open Baladin rinuncia alla gestione
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La decisione comunicata oralmente all’amministrazione comunale cuneese
Cuneo. “Circola informalmente in città la notizia che il capofila Open Baladin Cuneo s.r.l. stia per rinunciare al contratto di concessione stipulato con il Comune di Cuneo per la gestione della Cascina Vecchia di San Rocco Castagnaretta. Al momento l’intenzione ci è stata comunicata oralmente ma nessun passo formale è stato compiuto. Onde evitare speculazioni e ipotesi, si è ritenuto utile rendere pubblica la situazione. La notizia ci dispiace perché evidentemente si era già percorso insieme un tratto di strada e si erano dedicate energie per arrivare alla definizione di un contratto di concessione efficace per tutti”. Lo scrive in una nota diramata poco fa l’amministrazione comunale di Cuneo.
Cascina Vecchia, in Frazione San Rocco Castagnaretta, è un gioiello architettonico del XV secolo recentemente oggetto di un restauro che, finanziato con un ingente investimento, ha riportato allo splendore originario l’edificio, tipico esempio di architettura rurale medievale a Cuneo. Del complesso, costituito da due edifici e da un ampio cortile, si era appunto aggiudicato la gestione un raggruppamento di imprese locali, guidato da Open Baladin srl.
“Sta nella piena libertà dei concessionari – si legge ancora nella nota del Comune – rivedere le proprie scelte imprenditoriali. Da parte del nostro Ente verificheremo le implicazioni normative ed economiche della annunciata rescissione dalla concessione, perché si giunga a giusta soluzione del contratto. Una volta definito il rapporto in atto, verrà individuato secondo le norme vigenti un nuovo soggetto a cui affidare lo spazio di Cascina Vecchia, con l’obiettivo di rendere vitale questa bellissima struttura recuperata. Il programma originario prevedeva che in una parte trovassero collocazione attività culturali e ricreative, connesse alla storia del luogo e al rapporto tra l’uomo e la terra, alla sua sostenibilità in una lettura molto attuale del concetto di spazio museale e in una parte invece attività ricettive e commerciali sempre connesse al mondo rurale. Lavoriamo per vedere presto utilizzati quegli spazi”.