Coldiretti e Filiera Italia contro le etichette allarmistiche sul vino: “Pronti a scendere in piazza”

“Non è l’Europa che vogliamo, scelte prive di fondamento scientifico”, tuonano Coldiretti e Filiera Italia, pronte a mobilitarsi a difesa dei 240mila viticoltori italiani. In provincia di Cuneo le bottiglie prodotte sono oltre 100 milioni in un anno
Cuneo. L’attacco al settore vitivinicolo italiano arriva da Bruxelles, dove è stata proposta l’introduzione di etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino, sul modello di quelle presenti sui pacchetti di sigarette, con l’obiettivo di scoraggiarne il consumo. Una misura che Coldiretti e Filiera Italia definiscono “follia ideologica” e che rischia di mettere in ginocchio un settore che in Italia vale 1,3 milioni di posti di lavoro lungo tutta la filiera.
“Siamo pronti a scendere in piazza per tutelare i 240mila viticoltori italiani”, annunciano le due associazioni in una lettera inviata al Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e a diversi Commissari. “È inaccettabile questa proposta dell’Esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione”.
Coldiretti Cuneo, in particolare, non accetta una forma di etichettatura penalizzante per un settore distintivo come il vino, che l’Unione Europea dovrebbe invece impegnarsi a promuovere. In provincia di Cuneo, il comparto conta ben 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di quasi 1 milione di ettolitri, pari a circa 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG.
“Non è pensabile avere una UE che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti e sposa invece misure come questa, puramente ideologiche”, dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada. “Il vino rappresenta un patrimonio importantissimo del nostro territorio e in generale del Made in Italy, per questo va difeso sia dal punto di vista occupazionale sia da quello economico, dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene conto di una storia millenaria che ha contribuito non solo a far grande il nostro agroalimentare, ma si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea che in questi anni ha visto gli italiani primeggiare per longevità a livello europeo e mondiale”.
“Non è certamente l’Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani”, aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo. “Continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì, dannosi per la salute“.