Cuneesi al “Women: Force for Change – Free Iran 2025″ di Parigi
24 febbraio 2025 | 16:01
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Da sinistra: Enrica Di Ielsi, Noemi Mallone ed Elham Nikzat
Noemi Mallone ed Enrica Di Ielsi, consigliere comunali di Cuneo e Boves, sono state invitate alla giornata dal dott. Khosro Nikzat e da sua moglie Elham, attivisti della resistenza Iraniana in Italia
C’erano anche le cuneesi Noemi Mallone e Enrica Di Ielsi al “Women’s Day – Free Iran 2025” tenutosi lo scorso sabato 22 febbraio a Parigi. Entrambe (consigliere comunali rispettivamente di Cuneo e Boves) seguono da tempo le vicende iraniane e sono state invitate alla giornata dal dott. Khosro Nikzat e da sua moglie Elham, attivisti della resistenza Iraniana in Italia e cuneesi di adozione. La conferenza internazionale con presidente eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana Maryam Rajavi ha celebrato la giornata della donna per un cambio del regime in Iran tramite la leadership delle donne iraniane per un Iran repubblicano, democratico, libero, laico, non atomico e basato sulla parità dei diritti tra donne e uomini.
“Un’occasione importante – dichiara Mallone – per ribadire il nostro sostegno alla loro lotta per la libertà, la dignità e i diritti fondamentali, troppo spesso negati da un regime oppressivo. Credo fermamente che sia nostro dovere dare voce a chi non può averne e lavorare affinché la battaglia delle donne iraniane non resti nell’ombra. La loro perseveranza è un esempio di coraggio per tutte noi”.
“Non ci rendiamo conto – aggiunge Di Ielsi – di quanto siamo fortunate ad essere libere di vestirci come vogliamo, di studiare, di lavorare e di esprimere il nostro pensiero. Ho visto oggi uomini e donne pronte a rischiare la vita e combattere per riconquistare libertà che noi diamo per scontate. La presidente Rajavi ha detto che le.donne della.resistenza preferiscono morire in piedi che vivere in ginocchio. La cosa che mi ha fatto riflettere è stata sentir parlare ancora di “fascismo religioso”: continuiamo a ricordare cio’ che e’ stato e spieghiamolo ai nostri figli perche’ purtroppo la parola fascismo non e’ ancora lettera morta. Mi unisco al loro motto: donna, resistenza e libertà, con l’augurio che presto possano avere la loro libertà l’Iran e le donne iraniane”.