Diocesi Cuneo-Fossano, il vescovo Delbosco ha confermato i rettori dei quattro Santuari

Inoltre ha nominato don Lorenzo Maria Simonelli di Milano commissario e amministratore unico
La Diocesi di Cuneo-Fossano ha riferito della promulgazione degli Statuti di quattro Santuari che diventano strumenti dell’attività pastorale diocesana, mutando di conseguenza anche la propria denominazione. Sono così stati istituiti il “Santuario Diocesano Madre della Divina Provvidenza di Cussanio” in Fossano, il “Santuario Diocesano Regina Pacis di Fontanelle” in Boves, il “Santuario Diocesano Sant’Anna di Vinadio” in Vinadio e il “Santuario Diocesano San Magno” in Castelmagno.
Il “Santuario Diocesano Madre della Divina Provvidenza di Cussanio” in Fossano ha come scopo: promuovere il culto verso Maria Madre della Divina Provvidenza, patrona della Diocesi di Cuneo-Fossano, inserendosi nelle attività pastorali diocesane; animare iniziative spirituali e culturali che promuovono la conversione e la promozione di una civiltà dell’amore, in continuità con le rivelazioni private a Bartolomeo Coppa dei giorni 8 e 11 maggio 1521; accompagnare gli sposi cristiani, anche con la celebrazione del matrimonio, sotto la protezione di Maria, la Madre che alle nozze di Cana ha interceduto presso il Figlio; curare, al modo di una parrocchia, i fedeli che hanno il domicilio nella frazione di Cussanio di Fossano, accompagnandoli in particolare nell’iniziazione cristiana e nelle esequie.
Il “Santuario Diocesano Regina Pacis di Fontanelle” in Boves ha come scopo: promuovere il culto verso Maria Regina della Pace, inserendosi nelle attività pastorali diocesane; animare iniziative spirituali e culturali che promuovono la pace nel mondo e nella Chiesa; accompagnare gli ultimi, in particolare gli ammalati, in percorsi spirituali sotto la protezione di Maria, serva del Signore alla cui umiltà Dio ha guardato; accogliere i sacerdoti anziani, avvalendosi per quanto possibile del loro ministero.
Il “Santuario Diocesano Sant’Anna di Vinadio” in Vinadio ha come scopo: promuovere il culto verso Sant’Anna, Madre della Beata Vergine Maria, inserendosi nelle attività pastorali diocesane; animare iniziative spirituali e culturali che promuovono l’incontro tra i popoli e la salvaguardia del creato, nell’ambito del circostante territorio alpino transfrontaliero; accompagnare le coppie e le famiglie, in particolate le madri, nell’esperienza della generazione, sotto la protezione della Madre di Maria; curare le nuove generazioni che vivono esperienze di socializzazione e di volontariato, anche collaborando con le parrocchie per le attività pastorali dei giovani.
Il “Santuario Diocesano San Magno” in Castelmagno ha come scopo: promuovere il culto verso San Magno, secondo la tradizione oggi vigente, inserendosi nelle attività pastorali diocesane; animare iniziative spirituali, culturali ed artistiche che promuovono la salvaguardia delle piccole comunità, la cura delle terre alte e la custodia del creato; accompagnare i lavoratori, in particolare gli allevatori e gli agricoltori, sotto la protezione di San Magno, patrono del bestiame e della campagna; integrarsi nella pastorale delle parrocchie della Valle Grana, in particolare per le attività dei giovani.
Cosa cambia dunque dal 20 settembre 2024 e dal 4 febbraio 2025? Il riconoscimento giuridico come Santuario diocesano comporta due principali conseguenze. Anzitutto, è preservata l’autonomia pastorale di ciascun Santuario, con scopi propri, anche nel contesto dell’accorpamento delle parrocchie: per cui, ogni Santuario mantiene un proprio Rettore e gestisce iniziative proprie, nell’ambito delle attività pastorali diocesane. In secondo luogo, i proventi dei Santuari devono ora sostenere l’intera Chiesa locale, in considerazione della natura diocesana degli enti così rinnovati: tale sostegno può avvenire sia attraverso la gestione diretta di opere diocesane, quali la casa del clero o le attività ricettive per finalità spirituali, che attraverso l’amministrazione di beni provenienti da parrocchie estinte, come previsto dal Decreto generale sulle procedure e sui tempi della riforma delle parrocchie del 5 giugno 2024. In tal modo, al momento dell’accorpamento delle parrocchie, che nel prossimo quinquennio passeranno dalle attuali 115 a circa 40, ai Santuari verranno incorporati quei beni che non sono direttamente finalizzati alle attività parrocchiali, cioè le chiese non officiate regolarmente, i fabbricati per attività sociali educative o sociosanitarie o caritative in genere e i fabbricati in disuso, con il connesso proporzionato patrimonio a reddito.
Con decorrenza 1° marzo 2025 il Vescovo ha quindi nominato i Rettori dei quattro Santuari diocesani, confermando gli attuali sacerdoti: per il Santuario di Cussanio don Pierangelo Chiaramello, 61 anni, insegnante di liturgia; per il Santuario di Fontanelle don Giuseppe Panero, 67 anni, parroco di Fontanelle; per il Santuario di Sant’Anna di Vinadio don Erik Turco, 43 anni, parroco di Roccavione e Robilante; per il Santuario di San Magno don Gianmaria Giordano, 55 anni, parroco in solidum di Caraglio, coadiuvato dal Vicerettore don Roberto Mondino, 58 anni, parroco delle nove parrocchie di Valgrana, Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno. I Rettori hanno l’alta direzione e tutta la responsabilità pastorale dei Santuari, ma non ne sono più gli amministratori legali rappresentanti.
In attesa di dare a ciascun Santuario un proprio consiglio di amministrazione, il Vescovo ha previsto una fase iniziale commissariale, della durata di due anni, per il biennio 2025-2026, affidata ad un Commissario, amministratore legale rappresentante unico di tutti i Santuari, che si rapporta con ciascun Rettore e con i loro attuali Consigli per gli affari economici. Scopo della fase commissariale è implementare una segreteria centrale, condivisa con le Fondazioni di culto diocesane, con sede a Cuneo nel Vescovado nuovo, che funziona come un centro servizi per i Santuari e le Fondazioni sia nel sostegno alle attività proprie che nel supporto alla gestione immobiliare acquisita. Nell’ufficio di commissario il Vescovo ha nominato, con decorrenza 1° marzo 2025, don Lorenzo Maria Simonelli, 58 anni, sacerdote di Milano, giurista esperto nella riorganizzazione di enti ecclesiastici, già Avvocato generale dell’arcidiocesi ambrosiana.