FP CGIL Cuneo spiega la propria posizione di contrarietà al rinnovo del CCNL di settore

27 febbraio 2025 | 18:16
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FP CGIL Cuneo spiega la propria posizione di contrarietà al rinnovo del CCNL di settore

Spaccati i sindacati confederati, con Cisl pronta a firmare e Cgil e Uil contrarie a causa della mancata copertura dell’inflazione

Il responsabile enti locali della segreteria generale CGIL Cuneo e Provincia, Gaspare Palermo, ha inoltrato anche alla nostra redazione una articolata lettera per fare chiarezza sulla posizione del suo sindacato rispetto alla “resistenza” nel sottoscrivere il nuovo CCNL di settore, contratto che non risponderebbe ad una serie di parametri che i sindacati confederati avrebbero condiviso a monte rispetto alla accettazione dei rinnovi contrattuali, primo tra tutti la certezza che gli aumenti salariali possano rispondere in modo adeguato l’aumento del costo della vita.

A beneficio dei lettori, riportiamo qui l’integrale della lettera:

Facciamo chiarezza sul rinnovo del Contratto Nazionale!!!
Stiamo leggendo e sentendo affermazioni “fantasiose” e purtroppo non rispondenti al vero… ecco perché riteniamo utile “mettere in fila” le questioni.

Le Piattaforme sui rinnovi dei contratti nazionali del pubblico impiego 2022/2024 e quindi anche delle Funzioni Locali sono state fatte unitariamente e discusse con i lavoratori nel corso del negoziato.

Ecco i punti principali previsti unitariamente riportati fedelmente dalla piattaforma come elementi imprescindibili: – “incrementi delle retribuzioni tabellari utili a salvaguardare l’effettivo potere d’acquisto in ragione della pesante inflazione verificatasi negli ultimi due anni”.

Cosa prevede ad oggi la bozza di contratto nazionale presentata da Aran legata alle linee di indirizzo definite dal Governo? Un aumento pari al 5,78% a fronte di un’inflazione al 16,5%. Gli aumenti previsti, decurtati dall’indennità di vacanza contrattuale già in riconoscimento (IVC), sarebbero pari a:

• Funzionari ed E.Q.: 67,04 euro
• Istruttori: 61,80 euro
• Operatori Esperti: 54,97 euro
• Operatori: 52,78 euro.

A questo bisogna aggiungere che l’IVC (Indennità di Vacanza Contrattuale), maggiorata al 6,7% verrà sospesa ed assorbita soltanto all’atto della firma del Contratto Nazionale e non prima.

Mentre da Aprile 2025 e poi da luglio 2025 verrà comunque riconosciuto un’ulteriore importo di IVC pari allo 0.6% ed all’1% riferito al rinnovo del contratto nazionale 2025/2027.

Nel frattempo il Ministro della Funzione Pubblica nelle Funzioni Centrali, dove è stato firmato il contratto nazionale, senza CGIL e UIL, ha già dichiarato, diversamente da quanto annunciato dai firmatari che il nuovo rinnovo non potrà partire prima delle elezioni della RSU, della certificazione della rappresentanza e quindi non prima di fine anno… altro che subito avvio anche del nuovo contratto!!!

– “si richiede di rimuovere le disparità presenti fra settore pubblico e settore privato nel regime fiscale di tassazione dei premi di produttività… riconsiderazione dell’importo dei buoni pasto”.

Il Governo su questo poteva dare seguito a quanto già espresso dalla sezione autonomie della Corte dei Conti ed intervenire sul tema welfare definendo che lo stesso fosse fuori dal tetto di spesa che, a differenza di quanto richiesto e che chiediamo, è stato mantenuto ed anche sul tema specifico lo si è voluto invece bloccare in finanziaria; nessun incremento è previsto ad oggi per il buono pasto e nessuna risposta per la detassazione delle performance/progetti come avviene nel settore privato. Insufficienti le risorse per il salario accessorio ed i lavoratori sanno che anche l’inserimento dello 0,22% nei fondi è totalmente discrezionale da parte delle Amministrazioni.

– “rifinanziamento e proroga delle procedure di progressione verticale in deroga… completare la revisione del sistema di classificazione professionale per determinare effettive possibilità di passaggio fra le aree e valorizzazione professionale per tutto il personale inquadrato nelle diverse aree”.

Nessun rifinanziamento ad oggi è previsto nella bozza di contratto nazionale prevista da Aran, nessuna risposta ad oggi sul tema degli Educatori Professionali e dell’Educativa Scolastica. La sola proroga dei termini rischia soltanto di non dare le risposte che si aspettano le lavoratrici ed i lavoratori che sanno come fino ad oggi hanno operato le Amministrazioni sul tema.

Questi sono solo alcuni dei temi che avevamo condiviso unitariamente come CGIL CISL UIL in piattaforma!!!
Chi ad oggi blocca la possibilità di rinnovare i contratti nazionali è il Governo, continuando a non dare risposte al lavoro pubblico, creando nei fatti una situazione nella quale, i concorsi sono sempre più deserti, in quanto il lavoro pubblico è sempre meno attrattivo, manca personale e chi c’è ha carichi di lavoro sempre più pesanti, assistendo ogni giorno di più ad un fenomeno di dimissioni sempre più crescente e così facendo indebolendo il servizio pubblico a cui continuano ad essere anche fatti tagli.

E’ legittimo cambiare idea, come fatto dalla CISL che, rispetto alla piattaforma unitaria ed ai risultati per niente raggiunti, oggi sostiene comunque la firma del contratto nazionale.

Non comprendiamo bene la logica per la quale si decide di dividere il Sindacato ed i lavoratori, a differenza del privato, dove nel momento in cui non otteniamo le risposte alle rivendicazioni in piattaforma, insieme ci mobilitiamo e dove tutti i rinnovi conclusi hanno aumenti superiori al 10%.

I rinnovi delle funzioni locali sono sempre chiusi con percentuali di aumento superiori ai dati di inflazione. In questo caso ed alle consizioni date, si avrebbe invece una perdita del 10% di potere d’acquisto.

E’ necessario essere autonomi dai datori di lavoro pubblici oprivati che siano, mettendo sempre in primo piano l’interesse dei lavoratori!!!
Per quanto ci riguarda restiamo fermi alla piattaforma unitariamente decisa e lavoriamo per una soluzione contrattuale che dia risposte concrete alle lavoratrici ed ai lavoratori, in primis dal punto di vista salariale, chiedendo che il governo utilizzi le risorse stanziate per i prossimi rinnovi.

Noi non ci arrendiamo perché siamo convinti che compito del Sindacato sia quello di contrattare e non accettare semplicemente ciò che viene offerto.
Ovviamente abbiamo bisogno del supporto e del sostegno di tutte e di tutti, attraverso l’iscrizione alla Fp CGIL, dando la disponibilità alla candidatura e votando le candidate ed i candidati Fp CGIL, per fare crescere la rappresentanza e rappresentatività all’interno delle funzioni locali permettendo così un rinnovo del contratto nazionale coerente con gli obiettivi e le priorità.
Ricordiamo infine che sostenere la FP CGIL significa sostenere chi ha avviato la battaglia per i diritti nel mondo del lavoro attraverso i referendum, attraverso le iniziative per la difesa delle pensioni dei dipendenti pubblici e per sbloccare la vergognosa questione del TFR che viene riconosciuto dopo più di due anni.

Gaspare Palermo”