
Nel 1849 a New York, James Knox Polk diventa il primo presidente statunitense a cui viene scattata una fotografia
Cuneo. Il sole è sorto alle 7:26 e tramonta alle 18:02. Durata del giorno dieci ore e trentasei minuti. Fase lunare: gibbosa calante.
Santi del giorno
San Valentino, martire, è il protettore di innamorati, fidanzati ed epilettici.
San Cirillo, monaco, apostolo degli slavi e San Metodio, vescovo, apostolo degli slavi, sono i protettori dei professori.
Avvenimenti
1349 – A Strasburgo vengono uccisi 2000 ebrei sospetti di diffondere la Peste nera.
1556 – Thomas Cranmer viene dichiarato eretico.
1849 – A New York, James Knox Polk diventa il primo presidente statunitense a cui viene scattata una fotografia.
1946 – L’ENIAC (che sta per “Electronic Numerical Integrator and Computer”), il primo calcolatore elettronico polifunzionale, viene svelato all’Università della Pennsylvania.
869 – Muore a Roma il monaco Cirillo (nato a Tessalonica nell’826), evangelizzatore di Pannonia e Moravia col fratello Metodio e inventore dell’alfabeto glagolitico per i popoli slavi.
1903 – Inaugurato a Bari il Teatro Petruzzelli. Nel cuore del Borgo Murattiano di Bari, l’iniziativa illuminata di due cittadini, sostenuta dalle istituzioni comunali, fece sorgere uno dei teatri più grandiosi d’Europa: il Petruzzelli. L’opera prese forma verso la fine del XIX secolo, per merito dei fratelli Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti di origine triestina, che convinsero il Comune a cedergli il terreno, con l’impegno a realizzare e gestire un nuovo teatro. Disegnato dall’ingegnere barese Angelo Messeni, l’edificio venne modellato, architettonicamente, sui migliori esempi di teatro europeo, in particolare il San Carlo di Napoli e l’Opéra di Parigi, riflettendo il gusto umbertino, diffuso all’epoca e in linea con le altre costruzioni del Borgo Murattiano. Posta la prima pietra nel 1897, i lavori vennero portati a termine nel 1903, con un costo complessivo di 1.600.000 lire (cifra esorbitante per quegli anni). Ad inaugurare il Teatro Petruzzelli, il 14 febbraio di quell’anno, fu l’opera lirica Gli Ugonotti di Giacomo Meyerbeer. Dopo aver ospitato illustri compositori, come Pietro Mascagni, e cantanti, su tutti Frank Sinatra e Luciano Pavarotti, nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991 venne in parte distrutto da uno spaventoso incendio di origine dolosa. Ricostruito fedelmente al progetto originario, il nuovo teatro venne riaperto alla fine del 2009.
1991 – Al cinema “Il silenzio degli innocenti“. «Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena, stasera. Addio». Si congeda così il sanguinario Dr Lecter dall’investigatrice Starling, nella scena finale de Il silenzio degli innocenti (titolo originale The Silence of the Lambs), uscito per la prima volta nel ’91 negli Stati Uniti d’America. Un thriller di straordinaria qualità recitativa che oltre allo sconosciuto regista Jonathan Demme, rende popolare sulla scena internazionale l’attore Anthony Hopkins, premiato con l’Oscar come Migliore attore protagonista (con soli 16 minuti di recitazione, quasi un record nella storia del prestigioso premio). È lui a dare un volto allo psichiatra antropofago Hannibal Lecter, che, dalla prigione di massima sicurezza dov’è rinchiuso, guida nelle indagini l’investigatrice Clarice Starling, impersonata da Jodie Foster. L’agente è sulle tracce di Buffalo Bill, un pericoloso serial killer che rapisce giovani donne per poi ucciderle e scuoiarle. Riesce a convincere Lecter ad aiutarla rivelando in cambio a quest’ultimo ricordi e traumi indelebili del suo passato, in un continuo alternarsi di flashback e vita presente. La disarmante capacità dell’uomo di scandagliare l’animo umano e la sua esperienza di medico mettono Starling nelle condizioni di immedesimarsi in Buffalo Bill e comprendere in che modo avvicina le sue vittime. La narrazione avvincente, tipica del genere psycho-thriller, si sviluppa su due binari che corrispondono al punto d’osservazione di lucida morbosità del Dr Lecter e di quello razionale e tormentato di Starling. Seconda pellicola della saga di Hannibal Lecter (la prima è del 1986), creata dallo scrittore Thomas Harris, gli autori si sono ispirati per la sceneggiatura ai crimini del serial killer statunitense Gary Heidnik, mentre Buffalo Bill richiama la follia omicida di Ed Gein. Costato 19 milioni di dollari, il film ottiene un ottimo riscontro al botteghino, superando complessivamente i 272 milioni d’incasso a livello mondiale. Un successo coronato dalle cinque più importanti statuette (miglior film, regia, attore, attrice e sceneggiatura non originale) conquistate al Kodak Theatre di Hollywood. Molta meno fortuna avranno i successivi capitoli della saga ispirata ai romanzi di Harris: il sequel Hannibal (2001) di Ridley Scott, e i due prequel Red Dragon (2002) e Hannibal Lecter – Le origini del male (2007), rispettivamente di Brett Ratner e Peter Webber.
2003 – Muore la pecora Dolly, il primo mammifero frutto di clonazione.
Nati in questo giorno
Valerio Mastandrea – Romano doc, è un popolare attore di teatro, cinema e televisione, lanciato come tanti dalla storica trasmissione Maurizio Costanzo Show. Inizia la carriera in teatro, per poi approdare al piccolo e al grande schermo nel 1994. Premiato con la Grolla d’oro nel 1996 per la commedia “Tutti giù per terra”, dalla fine degli anni Novanta viene scritturato da noti registi, come Giovanni Veronesi, per Viola bacia tutti (1997), ed Ettore Scola, per “Gente di Roma” (2003). Nel 2005 lavora a un cortometraggio sulle morti bianche in Italia, che lo vede esordire alla regia. Nel 2010 vince il David di Donatello come “miglior attore” per La prima cosa bella di Paolo Virzì. Il 2013 gli regala altri due David, rispettivamente come “miglior attore protagonista” (per “Gli equilibristi”) e “miglior attore non protagonista” (per “Viva la libertà”). Con lo pseudonimo Saverio Mastrofranco, ha all’attivo un romanzo, “Chiedo scusa”, pubblicato nel 2011 per Einaudi. Nel 2016 è protagonista in Perfetti sconosciuti (che gli vale una candidatura al David) di Paolo Genovese e in “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio. Nel 2018 torna in TV con la serie La linea verticale, trasmessa da RAI 3, e al cinema con tre film, tra i quali Euforia con Riccardo Scamarcio. Dopo tre pellicole nel 2019, Figli è uno dei film del 2020. L’anno dopo interpreta l’ispettore Ginko in Diabolik ed è nel cast del film di guerra Zeros and Ones e dell’apocalittico La terra dei figli. Dopo altri tre film nel 2022, nel 2023 arriva nelle sale cinematografiche Il primo giorno della mia vita, con la regia di Paolo Genovese, e C’è ancora domani, dove interpreta il marito della protagonista (e regista del film), Paola Cortellesi. Nel 2024 è nel cast della fiction Rai La storia. Compie 53 anni.
Gianni Bugno – Nato a Brugg (Svizzera), è stato un ciclista su strada, professionista dal 1985 al 1998, e dirigente sportivo italiano. Ha vinto il campionato del mondo su strada nel 1991 e nel 1992 (nel 1990 è arrivato terzo), e il Giro d’Italia nel 1990, indossando la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa. Festeggia 61 anni.
Eventi sportivi
1987 – Damiani schianta Gregg.
Proverbio / Citazione
San Valentino, la primavera sta vicino.
“Il pallone è un gioco, mentre il ciclismo è uno sport. C’è tutta la differenza del mondo.” Gianni Bugno