“La controra del Barolo”, il nuovo romanzo di Orso Tosco, in un mini tour in provincia di Cuneo

28 febbraio 2025 | 08:51
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“La controra del Barolo”, il nuovo romanzo di Orso Tosco, in un mini tour in provincia di Cuneo
“La controra del Barolo”, il nuovo romanzo di Orso Tosco, in un mini tour in provincia di Cuneo
“La controra del Barolo”, il nuovo romanzo di Orso Tosco, in un mini tour in provincia di Cuneo
“La controra del Barolo”, il nuovo romanzo di Orso Tosco, in un mini tour in provincia di Cuneo
“La controra del Barolo”, il nuovo romanzo di Orso Tosco, in un mini tour in provincia di Cuneo
“La controra del Barolo”, il nuovo romanzo di Orso Tosco, in un mini tour in provincia di Cuneo

Felicemente reduce dalla vittoria del premio Scerbanenco 2024, l’autore incontra i suoi lettori a Bra, Clavesana, Novello, Fossano e Briaglia

Reduce dalla meritata vittoria del Premio Scerbanenco 2024 con “L’ultimo pinguino delle Langhe“, e con “La controra del barolo“, il nuovo romanzo fresco di stampa nella collana “Nero” di Rizzoli, in tutte le librerie dal 25 febbraio scorso, torna a incontrare i suoi lettori cuneesi lo scrittore Orso Tosco, in un mini tour in Granda, che lo vedrà impegnato nelle prime settimane di marzo.

A un anno esatto dal proprio fortunato esordio, tornano le avventure del commissario Bova, il “pinguino” del titolo della prima indagine, alle prese questa volta niente meno che con un furto di cadavere.

Dalla sinossi del libro:

Un morto, commissario. Si sono rubati un morto.” Non c’è pace per Gualtiero Bova, che tutti chiamano il Pinguino e, come ogni pinguino che si rispetti, prova a godersi in tranquillità salvifiche nuotate solitarie nei fiumi del basso Piemonte, dopo che un trasferimento l’ha privato del suo mar Ligure. Una telefonata, il furto di un cadavere da un cimitero annunciato da un prete, ed ecco che quell’autunno che ha fretta di farsi inverno precipita in un abisso di orrore. E la Provincia Granda, profonda, in apparenza immobile, diventa il palcoscenico irreale in cui si muovono apostoli di antichi rituali, improbabili cacciatori di demoni, torturatori sui generis, killer implacabili… Il Pinguino, insieme alla fedele bassotta Gilda e a una stramba squadra di poliziotti, si ritrova per le mani un caso intricato che lo porterà a scontrarsi con una rete di pericolosi criminali, entrando in contatto con le parti più oscure e meschine dell’animo umano. Torna l’indimenticabile commissario creato dall’autore rivelazione della crime fiction italiana, con la sua umanità ruvida, il suo sarcasmo, la sua goffaggine, i silenzi impenetrabili, l’amore per il bere e il mangiare. Torna con un’altra storia che è una nuova partita a scacchi con il destino, dove il sangue, che è sacro ed è vita, diventa pasto per acquietare lo spirito del male.”

Tre sembrano essere i capisaldi principali della narrativa giallo/noir di Tosco: in primis il fatto che nella provincia profonda, anche quella che sembra immutabile e uguale a se stessa da decenni, possa esserci il guizzo di vivacità che la porta ad essere apprezzata per la propria profonda ricchezza e complessità – guizzo in negativo, come le deprecabili azioni dei villains presenti nei suoi romanzi; o in positivo, come gli  l’improbabili risultati che il gruppo dei bizzarri comprimari del “pinguino” riesce a raggiungere, nonostante le tante singolari idiosincrasie di ognuno di essi.

In secondo luogo, la bellezza della poesia, resa in una forma del tutto originale nella sua perfetta casualità, grazie ai flash mentali del protagonista, strane e brevi filastrocche in rima che, solo in apparenza slegate dalla realtà, piombano nella mente di Bova quando lui meno se lo aspetta. E che, in un modo o nell’altro, il suo intuito trasforma da astrusi messaggi del proprio inconscio in snodi chiave per le indagini che sta in quel momento conducendo.

Infine i continui, spesso non immediatamente leggibili, ma sempre presenti, rimandi alla attualità e alle sue continue distorsioni e perversioni.

A corollario di tutto ciò una continua citazione della ricchezza enogastronomica che la Langa offre, resa onnipresente dal tutt’altro che marginale amore per la buona forchetta di Gualtiero Bova.

È comprensibile, approcciandosi alla giallistica di Orso Tosco, come l’originalità delle tematiche, dei personaggi e dello sviluppo narrativo, nella propria perfetta e fresca mescolanza, gli siano valsi uno dei premi più importanti della letteratura contemporanea italiana, con lo “Scerbanenco”.

Tosco e il suo “La controra del barolo” saranno sul territorio, in diversi incontri di presentazione con i suoi lettori:

Martedì 4 marzo alle 20,30 presso la Biblioteca Comunale “Giovanni Arpino” di Bra, in collaborazione con la libreria Crocicchio. Dialoga con l’autore: Fabrizio Biolè, collaboratore di Cuneo24.it.

Giovedì 6 marzo alle 20,45 presso la Biblioteca comunale “Angelo Ruga’ di Clavesana, in collaborazione con la libreria “Banco” di Mondovì.

Sabato 8 marzo presso il municipio di Novello, in collaborazione con la libreria Crocicchio di Bra. Dialoga con l’autore Fabrizio Biolè, collaboratore di Cuneo24.it.

Martedì 11 marzo presso la Biblioteca comunale di Fossano, al Castello degli Acaja, in collaborazione con Corte dei Folli APS, Associazione Esperienze e la libreria Le Nuvole. Dialoga con l’autore Fabrizio Biolè di Cuneo24.it.

Sabato 15 marzo presso al Biblioteca “Guido Tomatis” di Briaglia.